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Drone dirigibile per studiare la stratosfera

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L’Italia si appresta a mettere in campo un drone dirigibile in grado di restare mesi nella stratosfera per effettuare rilievi e analisi. Il progetto è del CIRA, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali ed è stato recentemente presentato durante la Giornata Nazionale dello Spazio.

Si tratta quindi di un ulteriore esempio di come i droni possano essere utili anche per le attività di ricerca legate allo spazio. Ve ne abbiamo già parlato in altri articoli, leggete anche “Il drone Ingenuity in volo su Marte” e “Drone cinese su Marte: le ultime novità”.

Il drone dirigibile italiano che studia lo spazio

Il CIRA mira quindi a realizzare questo drone dirigibile in grado di restare nella stratosfera anche per mesi, muovendosi liberamente a circa 20.000 metri di altezza. Proprio la particolarità del movimento rende questo strumento utile per monitorare con precisione e continuità vaste regioni. In questo modo gli studiosi possono avvalersi di dati puntuali e precisi, fondamentali per le loro analisi.

Il fatto di poter rimanere a lungo nello stesso punto e, al contempo, la possibilità di movimento costante, differenziano il drone dirigibile della CIRA dai classici satelliti. Il nome scelto per questo strumento è Haps e, sicuramente, sarà particolarmente utile agli scienziati.

Marcello Amato, direttore generale del Cira, ha presentato con orgoglio il nuovo progetto del drone dirigibile sottolineando come l’azienda sia in una fase particolarmente ricca dal punto di vista dell’inventiva. Molti, infatti, sono i progetti allo studio dei ricercatori: dai razzi a combustibile liquido ad innovative navette spaziali.

Sicuramente il ruolo di controllo e monitoraggio fattibile grazie all’utilizzo di queste nuove tecnologie, compreso il drone dirigibile, sarà fondamentale in futuro. I dati e le immagini raccolte potranno essere utili per meglio comprendere l’evolversi degli eventi sul nostro pianeta. Non da meno si potrà comprendere con uno sguardo scientifico come l’impatto dei cambiamenti ambientali agisce in determinate zone. Insomma, la tecnologia dei droni potrà essere ancora una volta utilissima ai ricercatori.

 

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