Pitoni birmani: in Florida si cercano con i droniEsteri News 

Pitoni birmani: in Florida si cercano con i droni

Tempo di lettura: 2 minuti

Alcuni ricercatori hanno deciso di utilizzare i droni per tracciare la presenza di pitoni birmani invasivi in Florida. Si tratta di un progetto voluto dalla Embry-Riddle Aeronautical University (ERAU) e dal Warren County Community College. L’obiettivo è proprio quello di capire come la presenza di questi serpenti, stimata intorno ai 300.000 esemplari, sia diffusa sul territorio. L’impiego dei droni renderebbe le attività di monitoraggio molto più semplici, rapide ed efficienti.

Non è il primo esempio di utilizzo dei droni per attività di monitoraggio della fauna selvatica, ve ne abbiamo già parlato in altri articoli, leggete anche “Fauna selvatica: in Australia si censisce con i droni”.

Droni per monitorare i pitoni birmani

I pitoni birmani hanno una lunghezza media di circa 3 metri, ma i più lunghi possono arrivare anche a 5 metri. I primi esemplari sono stati importati in Florida dal sud est asiatico nei primi anni del 1900 come animali domestici. Alcuni sono poi fuggiti o sono stati abbandonati dai proprietari. Ecco quindi spiegata la loro diffusione tra gli alberi della Florida e addirittura in alcuni sistemi idrici. Sicuramente andare a misurare il numero di esemplari presenti su un territorio così vasto non è per nulla semplice, ecco quindi l’idea di utilizzare i droni.

Per il progetto dell’utilizzo di droni per monitorare i pitoni birmani in Florida, gli esperti hanno testato diversi sensori. Si tratta infatti di animali a sangue freddo particolarmente abili a nascondersi e mimetizzarsi tra gli alberi e sott’acqua. La loro presenza può essere un problema per l’ecosistema naturale di queste zone. Questi serpenti, infatti, si nutrono di procioni e topi ma anche di conigli e alligatori. Occorre quindi monitorare la diffusione di questi animali per capirne l’impatto sull’ecosistema in cui si trovano.

Secondo i ricercatori, l’altezza alla quale viaggiano i droni e le diverse angolazioni che possono realizzare in volo, sono d’aiuto nella mappatura dei pitoni birmani. Queste tecnologie offrono quindi dati molto più efficienti e specifici rispetto al classici metodi di rilevamento. L’idea è quella di incrementare la presenza di questi droni per migliorare sempre più le attività di controllo e monitoraggio della presenza di questi serpenti.

 

Leggi anche queste notizie