In America decade la registrazione dei droni
In America decade la registrazione obbligatoria dei droni impiegati in attività non professionali, questo quanto deciso da una sentenza emessa soltanto qualche giorno fa da una Corte di Appello di Washington.
La sentenza è il seguito di un ricorso presentato contro la FAA da parte dell’aeromodellista John Taylor.
La materia oggetto del contenzioso è appunto la registrazione dei droni, infatti in base ai dettami della normativa FAA è di fatto obbligatoria per tutti i droni al di sopra dei 250 grammi di peso, anche da parte di tutti quei soggetti che li utilizzano soltanto per scopi amatoriali/hobbistici.
Inutile scrivere che tale sentenza ha ribaltato non di poco l’impianto normativo della FAA (l’ente statunitense che disciplina e regolamenta il mondo dell’aviazione civile, nel quale sono compresi anche i droni, praticamente la nostra Enac) riguardo i velivoli a pilotaggio remoto utilizzati in operatività non professionale.
La normativa FAA che impone l’obbligo di registrazione è entrata in vigore dal dicembre 2015, e ad oggi, ha reso possibile la schedulazione di oltre 770 mila proprietari di droni utilizzati per hobby.
La sentenza rende di fatto illegittima la normativa FAA in riferimento alla registrazione dei droni, in quanto i velivolo utilizzati per scopi hobbistici sono classificati come aeromodelli e per tali devono essere normati.
La sentenza sembra non essere molto piaciuta oltre che ovviamente alla FAA, anche alla più grande azienda produttrice di droni al mondo, la Dji, che tramite una dichiarazione di uno dei suoi responsabili riassume diverse perplessità, schierandosi a favore della stessa FAA. Qui di seguito la dichiarazione di Brendan Schulman, capo della politica aziendale di Dji: “L’approccio innovativo della FAA per la registrazione del drone era molto ragionevole e la registrazione prevedeva la responsabilità e l’istruzione ai piloti di drone”… “Mi aspetto che la questione legale che ostacoli questo programma si affrontata da un lavoro di cooperazione tra l’industria e i responsabili politici”.
Insomma una vicenda giudiziaria che potrebbe avere un seguito, in un settore, quello dei droni, di rilevanza strategica ed economica.