Analisi con droni sulla vita delle baleneEsteri News 

Analisi con droni sulla vita delle balene

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Le numerose analisi con droni effettuate sulla vita delle balene hanno permesso di scoprire molte informazioni anche particolari sui cetacei. Il mondo delle balene è, infatti, molto interessante per i ricercatori marini ma spesso raccogliere informazioni è particolarmente difficile. Per questo molti scienziati hanno deciso di avvalersi dell’utilizzo dei droni, come vi abbiamo già raccontato in altri articoli, leggete anche “Droni per analizzare le abitudini delle balene”.

Analisi con droni nel mondo delle balene

Le analisi con droni effettuate negli ultimi tempi su grandi cetacei come balene, balenottere e megattere ci hanno permesso di ottenere importanti informazioni su questi animali. Una delle scoperte più importanti riguarda la loro alimentazione. Sembrerebbe infatti che le balene riescano a mangiare addirittura il triplo rispetto a quanto finora ipotizzato. Nonostante ciò la loro presenza non impoverisce l’ecosistema marino, anzi lo arricchisce.

Lo studio è stato effettuato da un team dell’Università di Stanford su circa 300 esemplari avvalendosi di droni, Gps e ultrasuoni. Nature ha pubblicato la ricerca ottenuta dalle analisi con droni e ha sottolineato come il ripopolamento di queste specie potrebbe aiutare gli oceani ad assorbire l’anidride carbonica atmosferica riducendo quindi gli effetti del cambiamento climatico.

Le analisi con droni hanno permesso di ottenere dati più veritieri sulle abitudini alimentari delle balene rispetto ai metodi precedenti. In passato infatti gli studiosi si basavano su quanto potevano analizzare dalle carcasse degli esemplari morti o sui consumi di animali più piccoli. Grazie quindi ai nuovi dati si è rilevato che in media i grandi cetacei consumano una quantità di cibo compresa tra il 5 e il 30% della loro massa corporea. Dopo essersi nutriti gli animali naturalmente eliminano escrementi che vanno a fertilizzare il mare con elementi utili per il fitoplancton. Quest’ultimo è in grado di assorbire anidride carbonica attraverso la fotosintesi limitando appunto gli effetti del cambiamento climatico.

Questo loro ruolo importante contro i cambiamenti climatici rilevato grazie alle nuove analisi con droni è un motivo in più per prendersi cura di questi animali e punirne i cacciatori.

 

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