Caporalato nelle aziende agricole toscane: intervengono i droni
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Livorno puntano sui droni per limitare il fenomeno del caporalato nelle aziende agricole. Si tratta di un progetto che prevede l’utilizzo dei droni proprio per monitorare dall’alto la situazione alla ricerca di eventuali irregolarità nei campi toscani.
Collaborano all’iniziativa anche il nucleo di Piombino e Venturina Terme. Grazie ai droni è possibile avere immagini e video chiari che immortalano, per esempio, i furgoncini e pulmini addetti al trasporto di queste persone impiegate irregolarmente nei campi.
Si tratta spesso di immigrati che vivono in abitazioni di campagna prese in affitto da una persona regolarmente nel nostro paese. Purtroppo dietro a questo fenomeno sempre più diffuso, ci sono infatti storie di sfruttamento e degrado.
I droni supportano, dunque, i Carabinieri anche in questa tipologia di interventi volti a contrastare il caporalato. Vi abbiamo però raccontato in altri articoli di molteplici attività svolte dei droni in aiuto alle forze dell’ordine, leggete anche “Drone dei carabinieri controlla la diga di Rochemolles”.
Droni contro il caporalato nei campi toscani
Il progetto toscano prevede quindi di avvalersi dei droni per monitorare aree nelle quali si potrebbero verificare casi di caporalato. Le operazioni di volo sono già state messe in atto e hanno portato anche i primi risultati. Infatti due aziende agricole in Val di Cornia hanno ricevuto l’accusa di aver arruolato irregolarmente personale.
A seguito delle attività rilevate dai droni nei campi di queste aziende, le forze dell’ordine hanno effettuato indagini più mirate scoprendo appunto assunzioni irregolari. Sono state quindi elevate sanzioni per oltre 55mila euro e denunciate 11 persone. L’operazione dei Carabinieri mira a stanare situazioni irregolari che possono essere anche particolarmente pericolose per le stesse persone assunte in queste modalità.
Il caporalato è sicuramente una vera e propria piaga nel settore agricolo anche in Toscana. Oltre agli evidenti aspetti morali e legali legati a questo fenomeno, ci possono essere anche risvolti di concorrenza sleale.
Infatti le aziende agricole che utilizzano questo sistema riducono, ovviamente, notevolmente il costo del personale rispetto a chi opera nella legalità potendo quindi offrire anche prezzi più limitati ai consumatori finali. Insomma non stupisce che le forze dell’ordine decidano di avvalersi dei nuovi strumenti tecnologici per cercare di contrastare queste attività irregolari. Leggete “Droni Carabinieri Forestali contro l’emergenza idrica in Abruzzo”.
Le immagini e i video dei droni diventano infatti prove inconfutabili di movimenti sospetti e danno il chiaro segnale della necessità di intervenire.