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Drone Carabinieri trova Marijuana a Pompei

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Un drone dei Carabinieri trova una piantagione di Marijuana nel Parco Archeologico di Pompei, in Campania.

Dopo una serie di indagini durate settimane, anche grazie all’utilizzo di un drone dei Carabinieri che ha volato all’interno di un area di proprietà dell’ente Parco, sono state individuate ben 18000 piante di Marijuana ben coltivate, tanto da passare inosservate chissà da quanto tempo, anche perchè la zona è coperta da una fitta vegetazione selvatica.

Le piante venivano periodicamente irrigate con le acque del fiume Sarno, tramite un vero e proprio sistema di irrigazione, gli ignoti entravano nella piantagione tramite un piccolo cunicolo creato appositamente nel muro di cinta di un edificio borbonico, per muoversi e trasportare fuori la Marijuana.

L’area dove il drone dei Carabinieri ha scovato la piantagione illecita ha una estensione di circa duemila metri quadrati, dislocata tra l’ex polverificio borbonico di Scafati e il centro commerciale La Cartiera di Pompei.

La tecnologia drone – come in diverse altre attività di sicurezza e controllo –  è un supporto di fondamentale importanza per le forze dell’ordine, che come in questo caso sono riuscite a trovare la piantagione illecita e sequestrare l’intero raccolto paria. circa 9 tonnellate di Marijuana. Leggete anche un altra iniziativa similare qui di seguito: “Drone della Polizia di Stato trova Marijuana”.

Qui di seguito quanto dichiarato dal direttore generale del parco di Pompei Gabriel Zuchtriegel: “Ringraziamo le forze dell’ordine per l’eccellente lavoro effettuato contro queste operazioni criminali. L’intervento dei carabinieri è di fondamentale sostegno ai progetti di sviluppo che il parco sta portando avanti per la riqualificazione di tutta l’area. Proprio in questi giorni è stata avviata una procedura per affidare importanti lavori di riqualificazione del verde, finalizzati alla riapertura al pubblico di parte del complesso come parco. L’impegno del parco archeologico di Pompei è quello di trasformare quanto finora è stato sfruttato in maniera illegittima in un bene di tutti e restituire alla comunità e alle famiglie un grande spazio verde urbano, pubblico e accessibile”.

 

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