Ingegneria romana studiata dai droni
La moderna tecnologia dei droni scende in campo per studiare nel dettaglio i segreti dell’ingegneria romana del passato. A Toledo, in Spagna, il ponte di Alcántara è oggetto di un progetto di questo genere. Infatti grazie all’utilizzo di un DJI Mavic 3 Enterprise gli esperti stanno provvedendo alla mappatura del ponte e alla realizzazione di un gemello virtuale in 3D ad alta definizione.
In questo modo sarà possibile effettuare studi e indagini più approfonditi sul ponte andando a scoprire i segreti degli architetti romani. Stupisce infatti notare come, nonostante il passare inesorabile del tempo, molte costruzioni di quell’epoca siano arrivate pressoché intatte ai giorni nostri. In più i dati raccolti permettono di arrivare a pianificare eventuali interventi di restauro e conservazione.
L’impiego dei droni per l’analisi accurata di questa opera di ingegneria romana nella città di Toledo è l’ennesimo esempio del loro utilizzo nell’ambito della salvaguardia di beni culturali e artistici. Vi abbiamo parlato di altri progetti del genere in precedenti articoli, leggete anche “Droni nei settori delle costruzioni e dell’ingegneria”.
Droni per studiare l’ingegneria romana
Grazie ai droni, quindi, diventa più semplice arrivare a conoscere i segreti dell’ingegneria romana e capire come tutelarla. L’obiettivo infatti non è soltanto quello di ottenere maggiori informazioni su questi gioielli del passato, ma anche capire come poterli conservare al meglio.
Il gemello digitale del ponte di Alcántara è un vero e proprio concentrato di dati e informazioni che, tra l’altro, possono essere anche condivisi con esperti in tutto il mondo. La loro analisi permette l’eventuale pianificazione di interventi di restauro e manutenzione fondamentali per garantire che la struttura possa resistere alle aggressioni del tempo.
Il ponte di Alcántara è uno dei tanti esempi di ingegneria romana arrivata quasi indenne fino ai nostri giorni. Per realizzarne la mappatura il drone ha compiuto almeno cinque missioni distinte.
Ogni missione era progettata nello specifico per individuare un particolare aspetto del ponte. Sono state così raccolte circa 3500 immagini e grazie al software DJI Terra si è arrivati alla creazione di un modello 3D in poche ore. Proprio questo modello è lo strumento essenziale per ingegneri, storici e ambientalisti per poter effettuare analisi accurate e approfondite.
Il tutto a vantaggio della conservazione e della tutela di questi preziosi elementi del passato.