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Inquinamento del mare: un nuovo drone a Genova

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Riparte da Genova la campagna contro l’inquinamento del mare voluta da Coop che utilizza droni e dispositivi mangia rifiuti. Il progetto è ormai al suo terzo anno e partirà in questi giorni dal capoluogo ligure per concludersi in ottobre con la Barcolana. L’obiettivo è quello di ripulire il più possibile le acque dai tantissimi rifiuti, soprattutto plastica. Quest’anno, nello specifico, scenderà in campo il Pixie Drone insieme ad altri dispositivi di raccolta.

Vi abbiamo già parlato in altri articoli di come i droni marini siano particolarmente utili per combattere la presenza di plastica nei mari, leggete anche “Il drone acquatico mangia rifiuti si chiama Wasteshark”.

Droni contro l’inquinamento del mare

Per questo progetto di lotta all’inquinamento del mare, Coop si avvale della collaborazione di LifeGate. Nelle acque del molo della Marina Genova a Sestri Ponente opereranno quindi il Trash Collec’Thor e il Pixie Drone. Il primo è un dispositivo mangia rifiuti in grado di individuare e catturare diversi tipi di rifiuti galleggianti come bottiglie, sacchetti e mozziconi. Può anche raccogliere idrocarburi e microplastiche fino a 3 millimetri di diametro. La sua capienza arriva ad un massimo di 100 chilogrammi. Un apposito argano ne facilita il sollevamento una volta pieno.

Inquinamento del mare

Il Pixie Drone è uno strumento molto utile per agire contro l’inquinamento del mare causato da rifiuti principalmente di plastica. E’ infatti in grado di navigare in piccole aree di mare o lago per individuare e raccogliere i rifiuti di plastica (Leggete anche “Inquinamento da plastica: sul Garda arrivano i droni”) che galleggiano lontano dai punti di accumulo dei pontili. . Può essere comandato anche a 500 metri di distanza e ha una capienza massima di 60 chilogrammi.

L’iniziativa della Coop è stata denominata “Un mare di idee per le nostre acque” proprio per sottolineare quanto le nuove tecnologie possano essere di aiuto nel combattere l’inquinamento del mare. Nuovi strumenti come droni e dispositivi mangia rifiuti possono infatti agire con maggior efficienza, riducendo tempi e costi per le attività di pulizia delle acque.

 

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