Intelligence russa vuole mappare con droni MilanoEsteri News 

Intelligence russa vuole mappare con droni Milano

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I Ros hanno scoperto un accordo tra l’intelligence russa e due cittadini milanesi per mappare la città con i loro droni. Nello specifico l’accordo prevedeva che i due riuscissero a mappare specifiche zone di Milano inviando i dati in Russia e ricevendo in cambio un pagamento in criptovaluta. Il contatto sarebbe avvenuto tramite Telegram: gli 007 russi avrebbero chiesto ai due italiani di concentrarsi sulla mappatura di alcune zone grigie di Milano, zone cioè non coperte da telecamere di videosorveglianza. I due italiani non sono esperti informatici e tecnologici, ma cittadini “comuni”. L’obiettivo russo sembra proprio quello di andare ad ottenere informazioni sulle realtà urbane che in certo modo ruotano intorno alla situazione conflittuale con l’Ucraina.

La richiesta dell’intelligence russa era di utilizzare i droni per effettuare una mappatura precisa di alcune zone di Milano. I droni, infatti, sono sempre più spesso utilizzati per attività di questo tipo, ve ne abbiamo parlato in precedenti articoli, leggete anche “Mappare con droni: nuovo progetto a Forlì”.

Droni utilizzati su richiesta dall’intelligence russa

Quanto richiesto dall’intelligence russa era di avvalersi di droni per mappare dall’alto le vie di Milano ma non solo. I due uomini avrebbero anche dovuto apporre delle dash cam sui taxi milanesi. In questo modo durante il loro lavoro queste autovetture avrebbero raccolto inconsapevolmente immagini e dati fondamentali per il progetto russo. Le informazioni raccolte non avrebbero un’utilità immediata ma potrebbero diventare utilissime in futuro nel caso in cui il coinvolgimento nel conflitto ucraino diventasse effettivo. Le indagini non hanno chiarito quanto i due siano realmente riusciti ad inviare in Russia, ma essendoci un effettivo pagamento sicuramente parte del lavoro è stato compiuto.

La scoperta dell’accordo tra l’intelligence russa e i due milanesi ha portato i Ros ad accusarli di corruzione del cittadino da parte dello straniero. Il tutto con l’aggravante della finalità di terrorismo ed eversione. Una questione quindi piuttosto complicata dai risvolti sicuramente da approfondire. Una prassi che comunque pare essere comune anche ad altri paesi oltre la Russia. Ovviamente l’idea di utilizzare i droni poteva garantire una certa discrezione, così come l’utilizzo di dash cam apposte sui taxi senza che l’autista ne fosse consapevole.

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