La NATO è pronta con i suoi droni per la sorveglianzaEsteri News 

La NATO è pronta con i suoi droni per la sorveglianza

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Secondo quanto dichiarato dal quartier generale europeo di Colonia in Germania, la NATO è pronta con i suoi droni per la sorveglianza. Si tratta di una flotta di cinque potenti droni di stanza nella base in Sicilia.

I velivoli senza pilota abbinati all’attrezzatura di terra fanno parte del programma NATO di sorveglianza per gli alleati attivato ormai nove anni fa con lo scopo di fornire a tutti i Paesi membri la possibilità di visionare immagini aeree delle possibili minacce mondiali, fondamentale soprattutto per le zone vicino ai confini dell’alleanza.

La dichiarazione che la NATO è pronta con i suoi droni per la sorveglianza arriva dopo la ricezione del suo quinto velivolo Northrop Grumman RQ-4D Global Hawks modificato presso la base aerea di Sigonella lo scorso novembre.

La flotta si avvale di personale qualificato e appositamente formato per gestire le operazioni di sorveglianza.

Secondo i portavoce NATO, il programma è un chiaro esempio della volontà dell’alleanza di utilizzare al meglio le tecnologie più innovative ed emergenti per applicarle in un campo fondamentale come la sicurezza.

L’utilizzo dei droni consentirà di monitorare vaste aree fornendo un quadro completo e dettagliato della situazione a terra in qualsiasi momento. Sarà possibile individuare ordigni esplosivi improvvisati ed effettuare ricognizioni precise fondamentali per l’intelligence.

I velivoli sono stati sperimentati la scorsa estate in alcune zone dei Paesi Baltici e nel Mediterraneo Orientale e Occidentale ottenendo ottimi risultati di rilievo di dati utili.

L’organizzazione del progetto prevede che il quartier generale europeo di Colonia andrà a determinare le missioni future mentre la relativa pianificazione e esecuzione saranno sotto il controllo del comando aereo della base di Ramstein, sempre in Germania.

Sarà anche interessante notare come l’utilizzo della flotta di sorveglianza andrà a mettere alla prova le capacità collaborative dei vari Paesi membri dell’alleanza per la gestione dei flussi di volo di questi mezzi a pilotaggio remoto combinati a quelli del traffico civile regolare.

Ad oggi occorrono ancora liberatorie per il sorvolo ma l’obiettivo è di ottenere una sorta di autorizzazione permanente applicabile agli stati membri.

Di fatto quindi sempre maggiore attenzione alla sicurezza applicando le tecnologie più moderne.

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