Malaria: a Zanzibar si combatte con i droniEsteri News 

Malaria: a Zanzibar si combatte con i droni

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Zanzibar ha deciso di utilizzare i droni per mappare i siti che potrebbero essere luogo di riproduzione delle zanzare che causano la malaria. Il progetto si sviluppa in queste isole semiautonome del territorio della Tasmania e nasce dalla collaborazione di diversi enti internazionali. L’obiettivo, ovviamente, è quello di colpire questi insetti sul nascere limitandone quindi la diffusione. Grazie alle mappature ottenute con i droni si possono poi programmare interventi mirati di disinfestazione.

Non è il primo caso in cui i droni vengono utilizzati per questo scopo, ve ne abbiamo già parlato in un altro articolo, leggete anche “Rilievi con droni contro la malaria in Kenya”.

Droni contro la malaria

L’idea di utilizzare i droni per combattere le zanzare causa della malaria potrebbe essere una vera svolta. Grazie a questa tecnologia si possono infatti mappare ampie zone in tempi rapidi. I sorvoli saranno utili per identificare i luoghi in cui le zanzare depongono le loro uova e quindi decidere come intervenire. Questi interventi, combinati all’utilizzo di altri strumenti di prevenzione già in uso come zanzariere e spray pesticidi, dovrebbero garantire una maggiore protezione da questi insetti.

Ogni drone che fa parte del progetto è in grado di rilevare una risaia circa 30 ettari in soli 20 minuti. Le immagini così raccolte vengono poi elaborate e analizzate per individuare eventuali siti di riproduzione delle zanzare che trasmettono la malaria. Grazie poi ad un’apposita app per smartphone è possibile localizzare e trattare con precisione le zone infestate da zanzare.

La possibilità di utilizzare i droni e la loro tecnologia possono quindi essere un aiuto concreto alla lotta alla malaria. Questa malattia uccide circa 400.000 persone l’anno colpendo soprattutto zone particolarmente povere.  Se il progetto di Zanzibar dovesse essere realmente efficace, sicuramente lo si potrebbe ripetere anche in altre zone come Ruanda, Tanzania, Uganda e Ghana. Ancora una volta, quindi, i droni possono dare un contributo molto importante in attività di tutela della salute.

 

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