Meteoriti: droni per trovarne i restiEsteri News 

Meteoriti: droni per trovarne i resti

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In Australia i ricercatori hanno deciso di utilizzare i droni per ricercare i resti di meteoriti precipitati sulla Terra. Il progetto nasce come risposta alle difficoltà nel ritrovamento di questi reperti attraverso la perlustrazione della zona individuata come possibile luogo di atterraggio. Tutto nasce dal Desert Fireball Network, cioè un sistema di telecamere che monitorano il passaggio di questi corpi celesti nel cielo. Sulla base della traiettoria viene quindi individuata l’area nella quale presumibilmente sarà caduto il meteorite. Ecco quindi che la spedizione di scienziati si mette in moto per analizzare questa zona alla ricerca del prezioso cimelio.

Purtroppo la percentuale di successo nel ritrovamento dei meteoriti si aggira intorno al 20%. Spesso è come trovare un ago in un pagliaio dato che le aree possono essere estese e i ricercatori in genere non sono molti. Nonostante un lavoro accurato anche di qualche giorno, il ritrovamento è spesso impossibile.

Droni a caccia di meteoriti

L’idea degli astronomi è quindi quella di utilizzare droni e potenti algoritmi per analizzare con più efficienza le zone designate. Un primo caso di successo si è verificato l’anno scorso. Un meteorite è entrato nell’atmosfera terrestre il 1 aprile 2021 sopra la pianura di Nullarbor nell’Australia occidentale. La zona è essenzialmente desertica, quindi di difficile controllo. Un team di ricercatori si è quindi recato sul posto minuto di due droni per esaminare il potenziale sito di atterraggio e un algoritmo di visione artificiale per analizzare le immagini ricercando di potenziali oggetti di interesse.

Il drone utilizzato per questa missione era un DJI Matrice 300 con una fotocamera DJI Zenmuse P1. Hanno utilizzato un database di immagini che avevano precedentemente realizzato di meteoriti trovati in questo deserto insieme a nuove immagini di altri corpi celesti lasciati cadere sul posto e poi fotografi con il drone. Dopo una scrupolosa analisi durata diversi giorni, i droni hanno rilevato una roccia di circa 70 grammi delle dimensioni di un mouse da computer.

Ancora una volta, quindi, si capisce come le attività dei droni possano essere particolarmente utili a supporto degli scienziati che studiano l’Universo, ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche…

Il lavoro svolto dai ricercatori australiani per cercare con i droni i meteoriti precipitati a terra si basa sullo studio della traiettoria di arrivo. Allo stesso tempo questi dati possono essere utili anche per analizzarne l’origine all’interno del sistema solare e comprenderne l’evoluzione.

 

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