Progetto JEY CUAS per sistemi anti droni in Europa
Progetto europeo JEY CUAS per sistemi anti droni finanziato con ben 15 milioni di euro, questo quanto descritto da una nota pubblicata sul sito dell’Unione Europea.
Il tema dei sistemi anti droni è già stato trattato più volte, sembra essere diventato un vero e proprio business, che aumenta quanto lo sviluppo dei droni consumer.
Progetto europeo JEY CUAS: come combattere i droni ostili
Il progetto JEY CUAS, acronimo di Joint European sYstem for Countering Unmanned Aerial Systems vede coinvolte 38 tra aziende grandi e piccole, enti di ricerca e istituti di quattordici Paesi che lavoreranno congiuntamente per sviluppare tecnologie per sistemi anti droni di nuova generazione, con architettura modulare e flessibile in grado di rispondere velocemente a minacce in continua evoluzione, come lo sono gli stessi droni, sempre più capaci di sopravvivere ai sistemi C-UAS di vecchia generazione. Tutte le aziende saranno coordinate dalla Leonardo. Per approfondimenti leggete anche “Darpa e il nuovo sistema antidroni” e “Sistema Anti Droni per la Protezione degli Aeroporti”.
Il programma JEY CUAS avrà una durata di due anni. L’obiettivo è sviluppare metodi e tecniche con cui i droni (non autorizzati) possano essere rilevati, identificati, tracciati e combattuti. Tali misure potranno poi essere attuate a discrezione delle decisione intraprese da ogni Stato membro dell’unione europea.
Come scritto poco più sopra, il budget totale del progetto è pari a 15 milioni di euro che sarà quasi totalmente coperto da fondi europei, un milione e mezzo sarà a carico (e diviso) fra tutti gli stati membri.
Qui di seguito la breve descrizione ufficiale presente nelle presentazione del progetto: “Il progetto “Joint European system for Countering Unmanned Aerial Systems” (JEY CUAS) farà avanzare le tecnologie a livello di sistema e sottosistema per sviluppare un sistema C-UAS di nuova generazione basato su un’architettura plug and play modulare e flessibile per soddisfare l’emergente sfida dei micro e mini droni sempre più utilizzati per scopi di difesa. La soluzione aiuterà a migliorare la consapevolezza della situazione e la reattività per superare la crescente resilienza dei droni ai sistemi C-UAS di prima generazione per tenere il passo con le minacce emergenti LSS (Low, Small, Slow) da terra. aria e ridurre il tempo di risposta minimo”.