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Regione Toscana: in campo i droni impollinatori

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La Regione Toscana punta sui droni impollinatori per aumentare la produttività dei suoi preziosi olivi secolari. L’obiettivo è quello di riuscire quindi a rispondere alla sempre crescente domanda del prestigioso olio frutto di queste coltivazioni. Il progetto è stato voluto dal Gruppo Operativo Olimpolli Montagnani ed è finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022.

L’impiego dei droni permetterà di rendere le attività di impollinazione molto più veloci e di raggiungere anche quelle zone collinari o pedemontane che per la loro conformazione rendono più difficoltose le normali attività agricole.

L’iniziativa della Regione Toscana segue un trend in rapida crescita che vedi i droni sempre più spesso protagonisti di attività agricole. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Droni per impollinare le piante ed i fiori”.

I droni impollinatori della regione Toscana

La Regione Toscana ha quindi ufficialmente presentato questo innovativo progetto. Tecnicamente i droni voleranno sopra gli olivi toscani spargendo il polline proprio nel momento ideale della fioritura. In questo modo verrà assicurata un’impollinazione efficace che porterà ad una maggior produttività. La crescente domanda di olio extravergine di oliva toscano e dei prodotti della filiera potrà quindi trovare risposta. I droni permettono, inoltre, una maggior redditività per l’agricoltore che meglio riuscirà a far fruttare i propri campi, dimezzando costi di manodopera, spreco di risorse e tempo.

Il progetto dei droni impollinatori della regione Toscana è composto da due fasi. Nella prima fase il polline verrà raccolto con un aspirapolline direttamente dall’agricoltore. Successivamente sarà invece il drone ad occuparsi della diffusione del polline raccolto coprendo un ettaro di olivi in pochi minuti. Il risultato dovrebbe quindi garantire l’efficienza produttiva ricercata dall’agricoltore.

La regione Toscana non è nuova all’impiego dei droni in campo agricolo. Già in passato se ne è avvalsa per la cura e il trattamento di altre colture come quelle dei kiwi e delle mele. Leggete “Agricoltura con drone: sul mercato il XAG P100”.

Certo l’apporto dei droni da solo non è sufficiente a risolvere problemi importanti come la siccità o il sempre maggior abbandono dei campi da parte delle nuove generazioni. Sicuramente, però, questa tecnologia potrà incentivare gli attuali agricoltori a migliorare le loro produzioni e incuriosire i giovani verso nuove opportunità lavorative in un settore antico che si può attualizzare.

 

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