Caccia alle balene: il Giappone vara una nave con droni
Un’azienda giapponese ha presentato una nuova e possente nave per la caccia alle balene dotata, tra l’altro, di droni. La nave in questione è la Kangei Maru che succede alla Nisshin Maru utilizzata per ben tre decenni.
Il signor Hideki Tokoro, presidente della società che ha realizzato la nave, con tanto di cappello a forma di balena in testa, mostra in un video tutte le caratteristiche più moderne di questa imbarcazione.
Tra le novità, la presenza a bordo di droni che verranno utilizzati per monitorare la vicinanza di questi mammiferi. Cacciare la balena fa parte della tradizione giapponese anche se nel resto del mondo è una pratica proibita.
La nuova nave realizzata per la caccia alle balene è altamente tecnologica e si basa sull’impiego anche dei droni per la ricerca di questi animali. In altri articoli vi abbiamo invece raccontato di come i droni possano essere utili a seguire questi animali per fini più nobili di ricerca e studio delle loro abitudini, leggete anche “Analisi con droni sulla vita delle balene”.
Droni sulla nave per la caccia alle balene
Secondo Hideki Tokoro, la caccia alle balene è addirittura un’attività necessaria e utile per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema marino. Ha infatti affermato che oggi gli uomini “Mangiano le creature marine che dovrebbero nutrire gli altri pesci. In Giappone si pescano sempre meno calamari e pesce spada. Questo perché il numero di balene sta aumentando. Dobbiamo quindi abbattere alcune balene e mantenere l’equilibrio”. Una visione un po’ particolare se consideriamo che questa attività è lecita solo in Giappone, Norvegia e Islanda.
Al di là del fattore etico legato alla caccia alle balene sul quale non entriamo nel dettaglio, ciò che incuriosisce è l’aspetto tecnologico di questa nuova imbarcazione. WiFi, cabine attrezzate e droni sono tra le grandi novità. Sicuramente potersi avvalere dei droni per effettuare ricognizioni dall’alto è di grande vantaggio. Leggete “Ricerca sulle balene: droni in aiuto agli studiosi”.
In questo modo si potrà identificare per tempo la rotta da seguire in base agli spostamenti di questi animali scegliendo il tragitto migliore.