Ricerca sulle balene: droni in aiuto agli studiosiEsteri News 

Ricerca sulle balene: droni in aiuto agli studiosi

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In Sudafrica, i ricercatori dell’Università di Pretoria Mammal Research Institute (MRI) utilizzano i droni per le attività di ricerca sulle balene. Il loro principale obiettivo è quello di raccogliere informazioni e dati essenziali per analizzare lo stato di salute delle balene franche australi. Tali dati saranno fondamentali per meglio comprendere come agire sulla conservazione di questa specie.

Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di come i droni siano spesso utilizzati in attività di ricerca che mirano alla tutela della fauna e della flora, leggete anche “Fauna selvatica: in Australia si censisce con i droni” e “Droni per la difesa della fauna selvatica”.

Attività di ricerca sulle balene grazie ai droni

In particolare il progetto del Pretoria Mammal Research Institute prevede l’utilizzo dei droni per le loro attività di ricerca sulle balene in modo da non essere invasivi per questi animali. Infatti i droni sono in grado di raccogliere immagini nitide e approfondite dall’alto e in modo molto più silenzioso e discreto rispetto ai voli di elicotteri utilizzati finora. Grazie alle immagini ottenute dai droni, gli studiosi possono misurare le balene attraverso i pixel.

In questo modo gli studiosi possono calcolare il volume corporeo delle balene che permette di identificare le condizioni corporee e di salute dei mammiferi. Il dottor Els Vermeulen, responsabile del progetto, ha affermato: “Questo misura quanto è grassa o magra una balena. In questo modo nel tempo, ci consente di osservare cose come il modo in cui le condizioni del corpo delle balene femmine cambiano durante l’allattamento”.

Ovviamente l’impiego dei droni per le attività di ricerca sulle balene ha anche un grosso vantaggio economico. Sono strumenti decisamente meno costosi degli elicotteri e con tempi minori possono ottenere molto più dati. Ecco quindi che i ricercatori potranno permettersi di organizzare raccolte di dati anche annualmente.

Vermeulen spera anche che in futuro si possano dotare i droni di appositi strumenti in grado di catturare campioni. Sarà così possibile analizzarli per capire la carica batterica di malattie o il dosaggio ormonale dell’animale.

La raccolta di queste immagini e dati permetterà di meglio capire l’impatto dei cambiamenti ambientali su questi animali e sulla presenza del cibo di cui necessitano.

 

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