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Camera Termica Drone Dji Mavic 3 Enterprise

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Camera Termica Drone Dji Mavic 3 Enterprise per effettuare voli di termografia aerea per pannelli fotovoltaici e di ricerca e soccorso. Queste sono le principali finalità di utilizzo di una termocamera aerea.

L’elenco dei casi d’uso dei droni è in continua espansione. Gran parte di questa crescita è dovuta allo sviluppo e al perfezionamento di nuove particolari funzionalità, come ad esempio la ricerca ed il soccorso. Oltre a questo tipo di attività, ne abbiamo diverse altre, che in diverse parti del mondo, fra cui anche in Italia, hanno avuto un incremento importante, che è l’utilizzo di droni termici per gli incendi boschivi.

Utilizzo che si è visto di notevole importanza, sia durante l’incendio ma soprattutto per verificare che l’incendio sia totalmente domato, gli ultimi casi di utilizzo sono stati in Toscana, più precisamente in Versilia. A tal proposito potete leggere il seguente articolo che spiega nel dettaglio gli interventi dei droni dei Vigili del Fuoco: “Incendio Boschivo in Versilia: il drone dei Vigili del Fuoco”.

Camera Termica Drone Dji Mavic 3 Enterprise, il top sul mercato

Abbiamo parlato del drone Mavic 3 Enterprise (presentato da DJI pochi giorni fa) già in diversi articoli, uno dei più completi è quello che evidenzia le caratteristiche principali del drone che potete leggere qui di seguito: “Caratteristiche DJI Mavic 3 Enterprise”.

La camera termica di un drone come funziona nello specifico? Quando si considera il presente e il futuro dei droni termografici, vale la pena approfondire i principi tecnici di funzionamento. Comprendere tutto questo può aiutare un uso più efficace della tecnologia e nuovi scenari di utilizzo.

Il calore, noto anche come radiazione infrarossa (IR), è solo la vibrazione degli atomi. Gli oggetti emettono una firma di calore in base a quanto si muovono i loro atomi: maggiore è il movimento, più caldo è l’oggetto. La termografia è il processo di studio di queste impronte di calore.

Gli esseri umani sentono il calore, ma non possono vedere l’infrarosso. Perché? Perché questa radiazione si verifica su una lunghezza d’onda elettromagnetica che l’occhio umano non può rilevare. La camera termica del drone Dji Mavic 3 Enterprise, come anche le altre marche in commercio sono progettate per trasformare le firme a infrarossi in qualcosa di visibile agli esseri umani.

Camera Termica Drone

Come funzionano le camere termiche dei droni

Le termocamere utilizzano obiettivi specializzati che raccolgono le frequenze IR, insieme a sensori termici e processori di immagini per visualizzare i risultati su un display visivo. Quando una telecamera a infrarossi è montata su un drone, il dispositivo è in genere posizionato su un gimbal, che stabilizza l’immagine e consente all’obiettivo di ruotare di 360 gradi.

I sensori termici all’interno di queste telecamere avanzate, tecnicamente note come microbolometri, hanno ricevuto notevoli aggiornamenti negli ultimi anni. Le camere termiche oggi sul mercato, non richiedono materiali di raffreddamento come per il passato, il che le rende molto più economiche rispetto a qualche anno fa.

La camera termica del Dji mavic 3 Enterprise per esempio, può rilevare la temperatura superficiale di molti oggetti, ma ci sono delle eccezioni. Ad esempio, oggetti molto lucidi, lucidi e riflettenti non assorbono molto calore: hanno ciò che è noto come bassa emissività. Questi oggetti sono difficili da rilevare rispetto a quelli ad alta emissività come il legno, il cemento e persino le persone.

Lettura ed elaborazione di immagini termiche

Una volta che i droni acquisiscono le informazioni termiche utilizzando le loro camere termiche, tali dati vengono visualizzati su uno schermo come un’immagine convenzionale che gli operatori possono rivedere.

Utilizzando il software di imaging termico, gli utenti possono modificare la tavolozza dei colori utilizzati per rappresentare il calore della scena. Ciascuna vista è utile per selezionare vari dettagli dall’immagine e queste opzioni includono:

– White Hot: gli oggetti più caldi appaiono più chiari e le aree più fredde sono più scure;

– Black Hot: l’opposto del bianco caldo, con oggetti più caldi che appaiono più scuri;

– Rainbow: la temperatura corrisponde alle tonalità, con colori caldi che rappresentano il calore.

Queste sono le visualizzazioni classiche, la camera termica del drone Dji Mavic 3 Enterprise, essendo avanzata, offre 12 tavolozze di colori separate.

Camera Termica Drone Dji Mavic 3 Enterprise

Il tipo di camera termica utilizzata determina anche il formato in cui vengono acquisite e archiviate le immagini. Mentre le opzioni di fascia bassa catturano le immagini come semplici file di immagine, le soluzioni avanzate contengono anche dati termografici e letture della temperatura, insieme a tag GPS. I dati termografici possono essere ulteriormente controllati con lo strumento di analisi termica di DJI.

Prendersi cura della propria camera termica e come proteggerla da eventuali danni

Prima di iniziare a utilizzare il tuo drone termico, è importante conoscere alcuni modi comuni in cui i sensori termici vengono danneggiati e come prevenirlo. Mentre i prodotti DJI sono noti per avere un’eccellente qualità costruttiva e durata, i sensori termici per loro stessa natura sono strumenti estremamente precisi e finemente sintonizzati che richiedono attenzione e cautela durante l’uso. Un uso improprio può causare danni permanenti e la conseguente acquisizione di dati errata o imprecisa.

Per evitare che ciò accada al sensore del tuo drone termico, NON esporre gli obiettivi della termocamera a forti fonti di energia come il sole. In caso contrario, il sensore della fotocamera potrebbe bruciarsi causando danni permanenti.

Effettuare misurazioni termiche accurate

Anche le camere termiche per droni altamente efficaci devono far fronte a una varietà di fattori ambientali che possono rendere difficile una lettura accurata della temperatura superficiale. Questi includono le condizioni atmosferiche: troppo calore, umidità, nuvole, pioggia o nevicate possono ostacolare la precisione della termocamera. Anche le termocamere hanno problemi con il vetro, poiché il vetro riflettente potrebbe catturare il calore dal sole, dal suolo o da un altro oggetto.

Il rivestimento della superficie di un oggetto può anche influenzare la capacità di un drone termico di effettuare letture della temperatura. La corrosione o una nuova mano di vernice possono modificare la lettura della temperatura relativa di un oggetto. Anche la posizione relativa del sole può potenzialmente far sì che gli oggetti realizzati con lo stesso materiale abbiano un aspetto diverso in una termocamera.

Usare una camera termica drone in modo efficace significa tenere a mente i seguenti fattori:

– Condizioni atmosferiche;

– La presenza di fumo, polvere e detriti;

– Emissività, trasparenza e riflettività;

– Ora del giorno;

– Angolo di visione;

– Distanza dall’oggetto;

– Quantità di energia termica;

– Ruvidità o levigatezza della superficie.

Tecnologia della camera termica del drone DJI Mavic 3 Enterprise

La scelta della camera termica del drone magari associata ad una camera visibile è di fondamentale importanza per ottenere i risultati richiesti nell’ambito specifico di competenza. I principali da tenere a mente possono riassumersi qui di seguito:

– Campo visivo (FOV): misura la grandezza di un’immagine osservabile che la fotocamera può acquisire;

– Resistenza agli agenti atmosferici: misurata in protezione di ingresso (IP), determina la resistenza di un quadro elettrico agli elementi, compresa l’umidità da pioggia e nebbia;

– Banda spettrale: la banda spettrale è la gamma elettromagnetica rilevabile dal sensore IR della fotocamera;

– Sensibilità termica: questa metrica indica il grado in cui un sensore può misurare le differenze di temperatura relativa ed è anche chiamata temperatura differenziale equivalente al rumore (NEDT);

– Risoluzione dell’immagine: piuttosto che la dimensione dell’area catturata dalla fotocamera, riflette quanti pixel entrano nell’immagine digitale generata, che a sua volta determina il livello di dettaglio.

A seconda della tipologia di lavoro è importante scegliere la camera termica del drone in modo approfondito, diverse sono le disponibilità sul mercato, anche se consigliamo vivamente l’utilizzo di un drone che abbia una termocamera inclusa senza “accrocchi” di terze parti ormai obsolete, che purtroppo ancora oggi si trovano in rete….

La camera termica del drone Dji mavic 3 Enterprise offre un sensore da 640×512 integrato in grado di zoomare 16X e un frame rate di 30Hz. Il modulo RTK del drone consente il posizionamento a livello centimetrico e la sua capacità di lavorare con un massimo di 240 waypoint lo rende perfetto per missioni di ispezione automatizzate, anche in ambienti complessi.

Altre camere termiche da considerare, sempre prodotte da DJi ed utilizzabili sui droni Dji Matrice 300 RTK sono le seguenti:

Zenmuse H20T: La Zenmuse H20 standard è una fotocamera drone a triplo sensore composta da una fotocamera con zoom da 20 MP, una fotocamera da 12 MP e un telemetro laser da 1200m. La Zenmuse H20T aggiunge anche una termocamera radiometrica 640×512 pixel. La termocamera registra a 30 fps con un elevato grado di sensibilità termica. Dotato di un’ampia varietà di tavolozze di colori, isoterme personalizzabili e allarmi di temperatura.

Zenmuse H20N: simile alla H20T, tuttavia sfoggia funzionalità ancora più avanzate, molte legate al suo profilo di missione come telecamera per la visione notturna. Con due termocamere, capaci di zoom 2× e 8×, il sistema è in grado di zoomare 32×.

Insomma, il mondo della termografia da drone è un settore molto complesso, ma con una capacità critica di scelta ed acquisto è possibile ottenere risultati ottimi, creando nuove tipologie di opportunità lavorative.

 

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