Carrello di atterraggio evoluto per droniEsteri News 

Carrello di atterraggio evoluto per droni

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Alcuni ricercatori universitari hanno realizzato un nuovo carrello di atterraggio per droni utile in siti difficoltosi. In particolare il sistema permetterebbe ai droni di atterrare anche su tetti scoscesi o in situazioni complesse con raffiche di vento per esempio. Il progetto è frutto del lavoro di un team di ricercatori del Createk Design Lab dell’Université de Sherbrooke in Canada. Per il momento il sistema è applicato al drone DJI F450.

Grazie a questo innovativo carrello di atterraggio si pensa che sarà agevolato l’impiego dei droni in diversi settori che oggi sono frenati nel loro utilizzo proprio per la particolarità dei siti di atterraggio. Un esempio tra tutti, il settore delle ispezioni con droni. Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di come questo settore guardi con attenzione al mondo degli aeromobili a pilotaggio remoto, leggete anche “Atterraggi di droni sicuri: nuovo progetto svizzero”.

Innovativo carrello di atterraggio per droni

Il nuovo carrello di atterraggio applicato al drone DJI F450 potrebbe quindi avere molteplici applicazioni. Pare infatti che permetta al drone di atterrare in sicurezza su superfici con inclinazione fino a 60 gradi. Supporterebbe anche atterraggi a velocità verticali fino a 2,75 metri al secondo. L’idea del team di ricercatori è di riuscire poi ad applicare questo sistema ai piccoli droni che operano in ambiente urbano per incrementarne l’utilizzo.

Tra le possibili applicazioni dei droni dotati di questo carrello di atterraggio ci sono la sorveglianza e ispezione dei tetti per esempio. Ma anche il più diffuso utilizzo in situazioni di emergenza anche nel caso di siti particolarmente ostici. Insomma, ancora una volta, si tratta di una miglioria non indifferente che potrebbe ulteriormente arricchire il campo di azione dei droni anche in ambiti di pubblica utilità.

Tecnicamente, il nuovo carrello di atterraggio si basa su concetti approfonditi dal team. Gli studiosi hanno precisato che: “Gli ammortizzatori ad attrito servono a dissipare l’energia cinetica del drone e la spinta inversa aumenta l’inclinazione massima della pendenza alla quale può atterrare”.

 

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