Droni agricoli 2025: via libera ai trattamenti su pomodoro, vite e cipolla
Con il decreto ministeriale del 2025, il Ministero della Salute ha ufficialmente autorizzato la prosecuzione e l’ampliamento delle sperimentazioni per l’utilizzo dei droni agricoli nella distribuzione di prodotti fitosanitari. L’iniziativa, nata da un progetto pilota, si estende ora a colture strategiche per l’Italia come vite, pomodoro e cipolla, segnando un passaggio cruciale verso l’agricoltura di precisione.
Una rivoluzione nei campi
I droni agricoli rappresentano una svolta per il settore agroalimentare italiano. Dotati di serbatoi e ugelli per l’irrorazione, possono distribuire con precisione millimetrica fitofarmaci o biostimolanti, riducendo drasticamente gli sprechi e l’esposizione degli operatori a sostanze chimiche.
Nel 2025, il Ministero ha riconosciuto l’efficacia di questi strumenti, aggiornando le linee guida tecniche e ampliando l’elenco delle colture su cui è possibile sperimentare. Oltre al riso e alle colture industriali precedentemente autorizzate, entrano ora vite, pomodoro e cipolla.
Lombardia in prima linea
Le nuove sperimentazioni sono già in corso in Lombardia, in particolare in due aree simbolo della produzione agricola: la Valtellina, famosa per i suoi terrazzamenti vitati, e la Lomellina, cuore dell’agricoltura intensiva del Nord Italia. Qui, i droni vengono utilizzati per trattamenti mirati contro parassiti come la peronospora nella vite e per la difesa integrata su pomodoro e cipolla. Leggete anche “Regione Lombardia punta sui droni agricoli”.
Vantaggi ambientali e operativi
I benefici dei droni sono molteplici:
– Riduzione dell’uso di acqua e prodotti chimici;
– Precisione di trattamento anche su terreni difficili da raggiungere con i mezzi tradizionali;
– Minore impatto ambientale grazie a minime dispersioni;
– Trattamenti più rapidi in condizioni climatiche favorevoli, senza compattare il terreno.
Normativa aggiornata
L’autorizzazione rinnovata è stata concessa a condizione che le operazioni siano effettuate da personale qualificato e in possesso di patentino fitosanitario, utilizzando droni registrati secondo le normative ENAC. Le aziende agricole devono inoltre fornire una valutazione del rischio ambientale e notificare l’uso dei droni alle autorità sanitarie competenti.
Prospettive future
Con i risultati attesi dalle sperimentazioni lombarde, si prevede che entro fine 2025 il Ministero possa autorizzare l’uso stabile dei droni agricoli su vasta scala. In parallelo, startup e università stanno sviluppando algoritmi predittivi per ottimizzare i tempi e le dosi dei trattamenti, in funzione dei dati meteo e satellitari.
Il rinnovo dell’autorizzazione ai droni agricoli per il trattamento su colture sensibili come pomodoro, cipolla e vite rappresenta un passo concreto verso un’agricoltura più sostenibile e digitale. Le sperimentazioni in Lombardia confermano il ruolo strategico dell’Italia in questo settore emergente, aprendo la strada a un nuovo modello produttivo: efficiente, sicuro e rispettoso dell’ambiente.