Droni con fotocamera per ispezioni particolari
Alcuni droni con fotocamera ad alta definizione saranno utilizzati per ispezionare il radiotelescopio più grande del mondo.
Si tratta del radiotelescopio sferico con apertura di cinquecento metri (FAST), noto anche come “China Sky Eye”. Questo sofisticato strumento ha un riflettore a forma di sfera parziale di 300 metri di raggio. La calotta sferica parziale planare del riflettore ha un diametro di 519,6 metri. Insomma, una superficie veramente importante che necessita di continui controlli sullo stato di conservazione.
L’idea di utilizzare i droni con fotocamera per ispezionare lo stato di conservazione di questo strumento è solo l’ultimo esempio di ispezioni particolari con questi mezzi. Ve ne abbiamo parlato in diversi articoli, leggete anche “Reti elettriche: ispezioni con droni in Italia”.
Droni con fotocamera ispezionano il China Sky Eye
I droni con fotocamera che ispezionano l’imponente radiotelescopio cinese hanno quindi un ruolo di fondamentale importanza. Grazie alle immagini ad altissima risoluzione che si possono ottenere, infatti, sarà decisamente più semplice riscontrare la presenza di falle o danni causati dagli agenti atmosferici cui è soggetto lo strumento. In questo modo sarà molto più semplice intervenire con opportune operazioni di manutenzione in maniera più efficiente.
Grazie alle ispezioni dei droni con fotocamera non sarà più necessario l’intervento fisico degli esperti. Finora, infatti, i controlli avvenivano con la presenza degli addetti ai lavori che fisicamente effettuavano il controllo visivo di ogni metro della superficie esposta del radiotelescopio.
Il tutto, ovviamente, con un elevato dispendio di tempo, denaro e un elevato grado di possibilità di errore. Il drone potrà invece svolgere i monitoraggio con costi e tempisti più ridotti, ottenendo anche risultati più precisi. Leggete “Ispezioni con droni: via libera negli USA”.
Il sofisticato radiotelescopio monitorato dai droni con fotocamera comprende circa 4450 pannelli in alluminio che il gli esperti devono controllare. Per anni FAST è stato utilizzato dagli astronomi per osservare, per la prima volta, lampi radio veloci nella Via Lattea e identificare più di 500 nuove pulsar. Insomma, al tecnologia al servizio della tecnologia.
