Droni del NOAA nel centro degli uraganiEsteri News 

Droni del NOAA nel centro degli uragani

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Droni del NOAA nel centro degli uragani, pochi giorni fa è stato lanciato nel cuore di un uragano il drone Altius 600.

Mercoledì, i ricercatori della National Oceanographic and Atmospheric Administration (NOAA) hanno pilotato un drone nell’uragano Ian per raccogliere misurazioni meteorologiche in una parte della tempesta troppo pericolosa per i cacciatori di uragani.

Droni del NOAA per studiare dall’interno gli uragani più devastanti d’America

I droni non sono certo nuovi in questo tipo di attività, giusto qualche giorno fa vi abbiamo parlato del drone marino Saildrone “lanciato” in mare nel cuore dell’uragano Fiona (Leggete “Uragano Fiona visto dal drone Saildrone”), qui invece si parla di un vero e proprio drone a forma di missile che viene sganciato da un aereo nel bel mezzo dell’uragano, i droni Altius 600, questo il nome di battesimo di questo straordinario drone del peso di soli 12 chilogrammi.

Il drone del NOAA dopo essere stato sganciato, è sceso a circa 1000 metri nell’occhio dell’uragano dove ha iniziato a registrare tutta una serie di dati molto importanti per gli scienziati, quali temperatura, pressione, velocità e direzione del vento, il tutto trasmesso in real time all’aereo che volava in zona di sicurezza sopra l’uragano.

Droni del NOAA

Vista la pericolosità di volare a quelle quote da parte di un aereo con equipaggio, è stato quasi sempre impossibile registrare dati dall’interno dell’uragano, così che i droni del NOAA hanno risolto un grossa limitazione, fornendo gli scienziati dati preziosissimi sulla natura di questi eventi così violenti e tragici per i territori colpiti.

Perché i dati rilevati dai droni sono così importanti?

Il capo meteorologo del NOAA, Joe Cione, ha spiegato a FOX Weather che gli scienziati devono saperne di più sulla parte della tempesta che colpisce le persone e dove vivono.

 

“Abbiamo cacciatori di uragani, ma quelle piattaforme non possono volare molto basse a causa di problemi di sicurezza. Quindi abbiamo utilizzato questa tecnologia con i droni del NOAA per campionare le tempeste più basse della Florida dove viviamo tutti e anche da dove la tempesta trae la sua energia”, ha continuato Joe Cione.

I droni Altius 600, dopo essere stati sganciati dall’aereo, scendono a spirale verso aree con vento forte più vicine alla superficie e prelevano campioni per 2 o 3 ore.

I ricercatori usano letture e video per imparare esattamente cosa accade scientificamente. La lettura di questi dati e soprattutto la loro comprensione, migliorerà i modelli che prevedono gli uragani.

I droni del NOAA sono stati utilizzati per acquisire dati durante il mortale uragano Maria nel 2017. Hanno scoperto che l’unico modo in cui i modelli computerizzati e gli esperimenti prevedevano correttamente la complessa struttura dell’uragano Maria era includere i dati dei droni.

 

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