Droni per identificare la Halyomorpha Halys nei frutteti
Droni per identificare la Halyomorpha Halys nei frutteti, questo l’interessante progetto proposto da un consorzio di sei enti di ricerca Europei e coordinato dall’Università degli Studi di Perugia.
L’Halyomorpha halys, comunemente conosciuta come Cimice Asiatica in Italia e come Brown Marmorated Stink Bug (BMSB) negli USA, è un insetto parassita che, individuato in Europa per la prima volta nel 2004, si è rapidamente diffuso in tutto il continente europeo, dove attualmente si segnalano popolazioni in 28 Paesi.
Droni per identificare la Halyomorpha Halys, un interessante progetto
Sia gli adulti che le ninfe di BMSB si nutrono perforando e succhiando una grande varietà di frutti e semi. Nella pera, la puntura precoce della BMSB risulta in frutti deformi non commerciabili perché, là ove è stata iniettata la saliva della cimice, la suberificazione impedisce la crescita regolare del frutto. Nel 2019, il danno economico di questa peste per i soli frutteti (pere, mele, pesche, kiwi) del solo Nord Italia è stato stimato in 588 milioni di euro. Leggete anche “Droni per monitorare gli insetti e la loro vita”.
La gestione della BMSB è impegnativa ed il controllo chimico si è rivelato insoddisfacente. Per combattere la cimice, il monitoraggio è essenziale: esso serve per conoscere il parassita, stimare la numerosità, e valutare l’effetto delle contromisure adottate.
Il monitoraggio in campo consiste principalmente nel campionamento visivo degli esemplari da parte di operatori fitosanitari. Il campionamento visivo è lento e tedioso e, per essere effettivo e precoce, richiede molte visite degli operatori fitosanitari. Pertanto ha costi consistenti.
Per ridurre i costi ed aumentare l’efficacia del monitoraggio, è stato finanziato il progetto Europeo HALY.ID (https://www.halyid.eu) — proposto da un consorzio di sei enti di ricerca Europei https://www.haly-id.eu/consortium coordinato dall’Università degli Studi di Perugia — che ha, tra i suoi obiettivi, un sistema autonomo di monitoraggio in campo incentrato su droni quadricotteri.
Per realizzare questo obiettivo, HALY.ID ha scelto il drone DJI Matrice 300 RTK capace di trasportare carichi esterni fino a 3 kg, e di volare sfruttando il sistema di posizionamento satellitare accurato mediante la tecnologia Real-Time Kinematic (RTK). A tal proposito, per approfondimenti, leggete “RTK, un sistema di posizionamento utile per i droni”.
Inoltre, per il DJI Matrice 300 RTK è disponibile un software development kit (SDK) che permette di implementare voli automatici. Inoltre, HALY.ID ha scelto la camera RGB DJI Zenmuse H20 con un chip da 20 MP e una lunghezza focale che varia da grandangolo a teleobiettivo (focale equivalente da 31.7 a 556.2 mm) che è capace di identificare la BMSB fino a 18 metri di distanza ed è caricata come un payload sul drone DJI Matrice.
Con queste potenzialità ottiche, grazie all’accuratezza RTK e sfruttando l’SDK, il team di HALY.ID ha sviluppato un’applicazione Android in grado di automatizzare il volo del drone sui campi sperimentali.
Dopo aver simulato una missione e memorizzato i punti di indagine nelle aree sperimentali, il drone è in grado di alzarsi in volo, compiere la missione ed atterrare in modo completamente autonomo, attivando il sistema da uno smartphone Android.
Durante la missione, nei punti indicati, il drone raccoglie in hovering 20 immagini in 2 minuti, coprendo un’area di oltre 2 metri di lunghezza e 1 di altezza. Ad ogni immagine, il drone varia il pitch della camera e modifica la focale per preservare lo stesso campo visivo.
Attualmente le prime fasi del progetto droni per identificare la Halyomorpha Halys nei frutteti sono in fase di conclusione e hanno consentito di automatizzare il volo e raccogliere materiale fotografico utile a sviluppare l’algoritmo di riconoscimento automatico.
Articolo redatto per DRONEBLOG.NEWS da: Prof.ssa Cristina M. Pinotti – Coordinatore Haly.ID – Università di Perugia