Droni per rilievi di pozzi di petrolio e gasNews 

Droni per rilievi di pozzi di petrolio e gas

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In Ohio si sta sperimentando l’utilizzo di droni per rilievi di pozzi di petrolio e gas nascosti in modo da poterne effettuare la bonifica. Nel territorio dell’Ohio sono stati già segnalati più di 1000 pozzi abbandonati, ma si pensa che il numero potrebbe essere decisamente più alto. Leggete anche “I droni per la mappatura e la bonifica dell’amianto”.

L’idea è quella di utilizzare droni per rilievi dotati di magnetometri in modo da poter eventualmente individuare altri pozzi finora sfuggiti alla ricerca dei radar di cui si sono servite le autorità statali.

Questi pozzi abbandonati o nascosti sono particolarmente importanti perché di fatto continuano ad emettere metano, creando quindi una situazione di rischio per la salute della popolazione e potrebbero tra l’altro causare incendi di una certa intensità. In più, da un punto di vista ambientale va rilevato che il metano è anche 84 volte più potente come gas serra rispetto all’anidride carbonica in un arco di tempo di 20 anni e molti pozzi di petrolio e gas abbandonati hanno contaminato il suolo e le acque sotterranee.

Purtroppo ad oggi non si è ancora riusciti ad individuare degli strumenti veramente efficaci per rintracciare quali dei 250.000 pozzi perforati nello stato dalla metà del XIX secolo siano stati adeguatamente tappati o dovrebbero essere considerati pozzi cosiddetti orfani, cioè senza un proprietario legalmente responsabile. Spesso sono stati semplici cittadini a segnalare problemi in determinate zone che sono poi state esplorate trovando quindi siti da bonificare.

Lo strumento principalmente utilizzato è comunque il magnetometro in quanto è in grado di cercare cambiamenti specifici nel campo magnetico del terreno che segnalano la presenza del rivestimento del pozzo. Questo tipo di analisi richiede però molto tempo per essere messa in pratica in tutto il territorio dell’Ohio.

Ecco quindi l’idea di applicare il magnetometro ad un drone per rilievi appositamente studiato con un’apertura alare di 120-150 cm. Grazie ad un progetto eseguito, tra gli altri, anche dal National Energy Technology, si è dimostrato che questi droni per rilievi sono riusciti ad individuare sia pozzi già noti sia pozzi mai trovati prima.

Vi abbiamo già parlato in molti articoli dell’utilità dei droni nel campo dei rilievi, leggete anche “Drone Snam per il monitoraggio della rete del gas”.

Grazie poi all’utilizzo della tecnologia di rilevamento remoto chiamata LIDAR basata sul rilevamento della luce e il radar, si potrebbero localizzare anche quei pozzi nei quali il rivestimento di metallo non è più presente.

Un altro importante esempio su come i droni possano essere utili per le mappature e i rilievi in territori particolarmente vasti.

 

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