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I droni per la mappatura e la bonifica dell’amianto

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I droni per la mappatura e la bonifica dell’amianto. Si parte da Avellino con il progetto Asbesto 2.0, per la mappatura dell’amianto nelle strutture scolastiche.

Asbesto 2.0 nasce da un protocollo di intea tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dalla Struttura di Missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Come scritto prima il progetto partirà da Avellino, per poi passare alle provincie di Alessandria e Pisa. La sostanziale novità è l’introduzione di nuove tecnologie di telerilevamento, ovvero l’utilizzo di droni dotati di camere ad alta risoluzione.

L’utilizzo dei droni da inizio ad una nuova strategia per l’instaurazione di una metodologia che potrà essere progressivamente estesa su tutto il territorio nazionale al fine di poter fornire un quadro omogeneo e scientifico del fenomeno amianto.

Il progetto è condotto da Ancitel e Sogesid, durante l’operatività sarà previsto anche il coinvolgimento del Cnr con un ruolo centrale di validazione scientifica delle metodologie adottate.

In Italia esiste una regolamentazione chiara riguardo la mappatura dell’amianto, i testi normativi di riferimento sono la Legge 93/2001 e il relativo D.M. 101/2003, i quali normano la mappatura della presenza di amianto sul territorio nazionale, il cosiddetto piano nazionale amianto.

Tutte le Regioni hanno l’obbligo di trasmettere al Ministero i dati relativi alla presenza di amianto entro il 30 giugno di ogni anno, purtroppo però, ad oggi i dati delle Regioni risultano molto incompleti e non omogenei.

Sono 2.400 le scuole in Italia contaminate dall’amianto, 350.000 gli studenti e 50.000 i docenti e non docenti esposti, dati raccolti dall’osservatorio nazionale amianto.

Il Ministero della Salute ha reso noto che sono circa 3000 i casi all’anno di malattie in Italia legate a questo materiale. Di queste, ben 1.300 sono i casi di mesotelioma, tumore al polmone spesso mortale.

Un problema da non sottovalutare, speriamo che l’utilizzo di droni possa perlomeno contribuire ad aggiornare la situazione della presenza dell’amianto e di conseguenza far sì che si possa agire in tempi certi con un programma di rimozione e bonifica.

Per approfondimenti leggete anche: “Il drone scova amianto in coperture sospette”.

 

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