Inquinamento delle acque: controlli con droni Schiebel CamcopterEsteri News 

Inquinamento delle acque: controlli con droni Schiebel

Tempo di lettura: 2 minuti

Un recente progetto prevede l’utilizzo di droni per monitorare l’inquinamento delle acque causato delle imbarcazioni nello Stretto di Gibilterra. Si tratta di un’iniziativa voluta dal Ministero dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda Urbana (Mitma), in collaborazione con l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e la Direzione Generale della Marina Mercantile.

In altri articoli abbiamo raccontato di utilizzi simili di droni in altre parti del mondo a tutela dell’ambiente marino, leggete anche “Petrolio in mare: anche i droni per combatterlo”.

Droni contro l’inquinamento delle acque

RPAS (Remotely Piloted Aircraft Systems) è il nome attribuito al progetto di verifica dell’inquinamento delle acque dello Stretto con droni. L’obiettivo principale è quello di rilevare eventuali emissioni di ossidi di zolfo al di sopra dei limiti stabiliti per legge. Si fa quindi riferimento a quanto indicato nell’Allegato VI della Convenzione Internazionale sull’Inquinamento Marittimo (MARPOL).

La normativa attuale stabilisce infatti un chiaro limite da non superare per le emissioni di ossidi di zolfo nei combustibili delle navi. Quindi ancora una volta si tratta di trovare le modalità per preservare la salute dei mari e degli oceani che risente fortemente delle attività dell’uomo.

 

Il drone che si occupa di queste attività di monitoraggio dell’inquinamento delle acque è lo Schiebel CAMCOPTER S100, con apertura alare di 3,2 metri e alimentazione con carburante per aviazione. Il drone effettua decollo e atterraggio verticale ed è  dotato di sensori di gas e telecamere per rilevare meglio i gas espulsi dalle navi.

Lo Schiebel CAMCOPTER S100 è in grado di decollare in un’area di meno di 25 metri quadrati, ha un’autonomia di oltre 100 chilometri e una durata di volo di oltre sei ore. Ovvia è quindi la praticità di utilizzo di questo strumento. La sua attività è iniziata il 12 luglio e terminerà a fine ottobre.

Le operazioni di volo per monitorare l’inquinamento delle acque dello Stretto di Gibilterra hanno permesso ad oggi di controllare 294 navi. Per 27 di queste è stata rilevata una possibile infrazione ai limiti di emissione di zolfo previsti dalla normativa di riferimento.

 

Leggi anche queste notizie