Mare pulito dalla mucillagine anche grazie ai droni
A Termoli è attivo un progetto che prevede anche l’utilizzo dei droni per ottenere un mare pulito dalla mucillagine.
Il progetto è stato presentato attraverso una dimostrazione presso il porto di Termoli. L’incontro è stato intitolato “C’è un mare da fare: emergenza mucillagine”. Arpa Molise ha comunque assicurato che la qualità delle acque di questa zona è buona, nonostante la presenza soprattutto al largo di mucillagine.
Questo fenomeno, al momento, ha creato danni essenzialmente ai pescatori e non molto ai turisti. Infatti le tipiche chiazze non hanno raggiunto la costa. Ciò anche grazie al tempestivo intervento di rimozione una volta individuato il problema.
Al fine di ottenere un mare pulito il progetto di Termoli prevede che i droni controllino dall’alto l’eventuale presenza di mucillagine o altri elementi inquinanti. Non è il primo caso in cui i droni sono di supporto ad attività per il benessere del mare. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Gardaland Sea Life Aquarium: droni per l’ambiente”.
Droni per mantenere il mare pulito
Il ruolo dei droni è quindi quello di monitorare la situazione delle acque in modo da individuare chiazze di mucillagine. Allo stesso modo possono essere ritrovati anche plastiche o altri elementi inquinanti.
Ecco quindi che diventa più semplice attivare opportune operazioni per la raccolta di questi elementi, ripulendo quindi le acque. Una volta individuata la posizione precisa, un’imbarcazione arriverà sul luogo per raccogliere ciò che il drone ha individuato. Leggete “Inquinamento mare: droni in aiuto della Guardia Costiera”.
Un robot subacqueo si occupa anche del monitoraggio all’interno delle acque stesse alla ricerca di eventuali inquinanti.
Mantenere il mare pulito è sicuramente un obiettivo particolarmente importante e comunque difficile da ottenere. La presenza di mucillagine in questo periodo pare sia legata soprattutto dalle abbondanti piogge primaverili che si sono verificate in alcune zone d’Italia. E’ però il riscaldamento delle acque il fattore che maggiormente scatena la sua proliferazione.
Riscaldamento del quale, come sappiamo, l’uomo con il suo atteggiamento è il maggior responsabile. I droni dall’alto hanno rilevato al momento soprattutto plastiche e rifiuti (Leggete “Droni contro le plastiche in mare”) che, sicuramente, derivano ancora una volta dal nostro comportamento sconsiderato.