Mitragliatrice sganciata da un drone, video impressionanteEsteri News 

Mitragliatrice sganciata da un drone, video impressionante

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Un contractor cinese mostra un cane robot con mitragliatrice sganciato da un drone, ecco quanto apparso in un video impressionante che ha subito spopolato in rete, per poi essere ripreso dal quotidiano online Repubblica.it.

Un appaltatore militare cinese ha creato un video che mostra la sua nuova e terrificante tecnologia militare, rivelando un cane da attacco robotico che può essere sganciato da un drone. Il video è stato pubblicato sulla piattaforma social Weibo da “Kestrel Defense Blood-Wing”, una pagina affiliata ad un appaltatore della difesa cinese che fa vedere un drone esacottero che vola sopra un edificio per poi sganciare sul tetto un cane robot (Leggete anche “Xiaomi Cyberdog: il nuovo drone open source”) dotato di una mitragliatrice.

Mitragliatrice sganciata da un drone, video impressionante che mostra nuove tecnologie di guerra

Una volta sganciato, il cane robot si alza su quattro zampe e inizia a cercare obiettivi intorno all’edificio. Secondo un rapporto di WarZone, l’arma montata sul cane robot è probabilmente una mitragliatrice leggera cinese QBB-97, in grado di sparare 650 colpi al minuto a una distanza effettiva di 400 metri.

Una descrizione del robot pubblicata da Kestrel Defense Blood-Wing e tradotta automaticamente in inglese vanta che l’arma può facilmente “lanciare un attacco a sorpresa”. Leggete anche “Droni militari turchi: è boom di vendite”.

“I cani robot militari possono lanciare attacchi a sorpresa o possono essere posizionati sul tetto del nemico per sopprimere la potenza di fuoco. E le truppe di terra possono condurre un attacco a tenaglia sul nemico nell’edificio”, si legge nella descrizione. La tecnologia cinese e altre armi simili sono state finora progettate per essere azionate da un uomo ai comandi, anche se gli analisti militari temono che i sistemi in cui i robot sono progettati per operare autonomamente siano in fase di sviluppo e potrebbero presto essere dispiegati sui campi di battaglia.

I sistemi d’arma autonomi sarebbero particolarmente letali per le forze avversarie, con i militari che li sviluppano in grado di sganciarli in profondità dietro le linee nemiche, in aree che in precedenza erano troppo difficili da raggiungere o troppo pericolose per schierare soldati umani.

 

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