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Navi da crociera: droni per controllarne i fumi

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Il sistema portuale del Mar Ligure Orientale sta pensando di utilizzare i droni per monitorare i fumi prodotti dalle navi da crociera. Si tratta di un progetto denominato Drones4Sea che fa parte del più ampio programma Horizon Europe con a capo l’Università di Atene. L’obiettivo di questa sperimentazione è di dimostrare come i droni possano essere funzionali al controllo delle emissioni nocive prodotte da queste enormi imbarcazioni. Si potrà in questo modo studiarne la composizione chimica. Un aspetto importante, ovviamente, a tutela dell’ambiente.

Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di come i droni siano sempre più spesso utilizzati in attività portuali, leggete anche “Porto di Rotterdam: il futuro è nei droni”.

Droni e analisi ai fumi delle navi da crociera

L’idea di poter analizzare i fumi prodotti dalle navi da crociera nasce ovviamente dalla volontà di ottenere una maggior tutela dell’ambiente. Ad oggi, non esistono delle normative specifiche che obblighino al controllo di queste emissioni. Esistono invece norme che disciplinano il contenuto di zolfo dei carburanti per il traffico marittimo.

Certo, a livello di inquinamento dell’aria, esistono i controlli previsti da organi quali l’Arpal. Essi, però effettuano un confronto sugli eventuali superamenti dei limiti a carattere annuale. Il rischio, quindi, è di rilevare situazioni fuori norma con grave ritardo.

L’obiettivo dell’utilizzo dei droni per il controllo dei fumi delle navi da crociera è invece quello di ottenere un monitoraggio in tempo reale. In questo modo si potrebbero mettere in atto delle opportune migliorie per cercare di limitare le situazioni più pericolose per l’ambiente. I droni annusatori, così vengono definiti, assumono quindi un ruolo importante per la tutela e il rispetto dell’ambiente.

Anche nel caso delle navi da crociera, quindi, i droni con la loro tecnologia possono essere particolarmente utili riuscendo a operare in tempi ridotti e permettendo anche una pianificazione periodica delle attività di controllo. La raccolta dati con continuità è quindi anche fondamentale per analizzare l’andamento storico del fenomeno che si intende studiare, comprendendone meglio cause ed effetti.

 

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