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Parco archeologico di Ostia: droni al lavoro

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Il parco archeologico di Ostia Antica svilupperà un nuovo progetto basato sull’utilizzo di droni e georadar per nuovi scavi. Si tratta del primo progetto dopo decenni pianificato interamente dal sito romano. Collaborerà il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Il nome scelto per il progetto è Ostia Post Scriptum, proprio ad indicare questo momento di ripresa delle attività di ricerca del sito.

Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di come i droni possano essere di grande aiuto nelle attività archeologiche, leggete anche “Scavi di Pompei: monitoraggio con droni”.

Drone sul Parco Archeologico di Ostia Antica

Il parco archeologico di Ostia Antica mira quindi ad avvalersi delle tecnologie più moderne per riprendere le sue attività di scavi e ricerche. L’obiettivo è quello di poter effettuare delle analisi non invasive del territorio, permettendo una maggior tutela e salvaguardia di questo tesoro storico. Droni e georadar permettono infatti un’analisi accurata dell’ambiente senza interferire con la sua struttura. Una volta individuati eventuali elementi di interesse, si potrà poi procedere con gli scavi e gli studi con metodi più classici. Leggete anche “Droni in Archeologia: libro di Antonio Pecci”.

La prima area del parco archeologico che sarà indagata tramite i droni è quella denominata Regio II, alle spalle della zona dei Quattro Tempietti. Successivamente si passerà alla Domus di Apuleio e alle principali zone di interesse del sito. L’idea è quella di realizzare uno studio il più completo possibile della zona attraverso l’impiego dei droni.

Il progetto del parco archeologico di Ostia Antica ha finalità non soltanto di ricerca. L’idea, infatti, è di aumentare l’attrattività del luogo organizzando anche conferenze ed eventi che sottolineino l’importanza degli studi svolti.

Le ricerche con droni si svolgeranno fino al 23 settembre 2022. Oltre all’Università di Catania sarà coinvolta anche quella del Molise. Gli esperti di questi atenei avranno il compito di verificare la presenza di elementi di interesse tramite i droni muniti di termocamere che realizzeranno ispezioni fotogrammetriche non invasive e fondamentali per la pianificazione delle successive fasi di ricerca.

 

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