Rapporto annuale DJI: l’importanza dei droni agricoli
Secondo l’ultimo rapporto annuale di DJI, i droni agricoli stanno acquisendo un ruolo sempre più importante a livello globale. DJI Agriculture ha infatti pubblicato i dati riferiti all’ultimo periodo dimostrando una crescita costante dei droni nel settore agricolo. A fine 2023 erano in circolazione oltre 300.000 droni agricoli sparsi in più di 100 paesi.
A giugno 2024 i droni DJI hanno trattato oltre 500 milioni di ettari di terreni agricoli. Il loro impiego ha permesso un notevole risparmio di acqua e dell’utilizzo di sostanze nocive. Ovviamente sono anche drasticamente diminuiti i tempi necessari per le varie attività un tempo svolte fisicamente dagli addetti, così come l’emissione di sostanze nocive tipiche dei mezzi su strada.
Quanto evidenziato dal rapporto annuale di DJI sui droni agricoli non fa che confermare quanto già riscontrato in molti paesi. Vi abbiamo infatti raccontato in precedenti articoli di come l’impiego dei droni nel settore dell’agricoltura sia sempre più diffuso, leggete anche “Stato di salute delle colture: l’importante ruolo dei droni agricoli”.
Il successo dei droni agricoli raccontato nel rapporto annuale DJI
Secondo quanto riportato dal rapporto annuale DJI, dunque, l’impiego dei droni in agricoltura sta crescendo in continuo. Ciò è dimostrato anche dal fatto che sempre più nazioni si stanno avviando verso una semplificazione legislativa proprio allo scopo di permettere con maggior facilità questo tipo di attività.
Per esempio il Brasile ha eliminati i requisiti di aeronavigabilità per i droni agricoli in modo da semplificarne la registrazione e l’ottenimento delle varie licenze. Ecco quindi che gli agricoltori hanno potuto accedere con maggior facilità ai servizi erogati dei droni agricoli.
Tra questi la diffusione di concimi, acqua, sostanze o insetti contro parassiti. I droni possono inoltre analizzare con una certa efficienza lo stato di salute delle colture permettendo di pianificare eventuali interventi mirati nel caso di situazioni critiche. Tutto ciò a vantaggio della resa e della produttività agricola.
Sempre secondo il rapporto annuale DJI, l’apporto dell’intelligenza artificiale nell’elaborazione dei dati ottenuti dai droni è sicuramente una svolta. Grazie infatti ad un’analisi sempre più puntuale ed accurata gli agricoltori hanno potuto ottenere diversi vantaggi in termini di riduzione dei costi e aumento della resa.
Trattando poi circa 500 milioni di ettari di terreni agricoli, i droni hanno permesso un risparmio di circa 210 milioni di tonnellate metriche di acqua, equivalenti al consumo annuale di 390 milioni di persone. Il loro operato ha inoltre permesso un risparmio di pesticidi di 47.000 tonnellate metriche, portando a una diminuzione dell’inquinamento ambientale.
Dal punto di vista poi delle emissioni nocive si stima una riduzione di 25,72 milioni di tonnellate metriche, equivalenti al sequestro annuale di carbonio di 1,2 miliardi di alberi. Insomma traguardi importanti per una tecnologia in continua crescita.