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Salute delle foreste controllata da droni e robot

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Un nuovo progetto universitario punta ad utilizzare droni e robot per monitorare e proteggere la salute delle foreste. Parliamo nello specifico di un progetto internazionale guidato dalla Libera Università di Bolzano. L’idea è di avvalersi di droni, robot zoomorfi e intelligenza artificiale per raccogliere dati sulle condizioni ambientali. Purtroppo, infatti, i cambiamenti climatici di questi ultimi anni stanno incidendo non poco sulla natura. L’analisi poi di un ambiente così diffuso ma particolare come quello forestale può essere veramente difficile, soprattutto su larga scala. Ecco quindi l’idea di avvalersi di queste nuove tecnologie per arrivare al cuore del problema rilevando dati fondamentali per analizzare l’impatto dei cambianti climatici sul nostro pianeta.

Il ruolo dei droni nel rilevare lo stato di salute delle foreste può essere veramente fondamentale grazie alle loro caratteristiche tecniche. Spesso sono stati impiegati per attività di analisi similari, ve ne abbiamo parlato in altri articoli come “Tutela delle foreste: un aiuto dai droni “.

Droni e tecnologia per studiare la salute delle foreste

L’obiettivo del progetto della Libera Università di Bolzano è quindi quello di supportare le analisi sulla salute delle foreste attraverso l’impiego di tecnologie moderne. Infatti le difficoltà logistiche e la diffusione degli spazi forestali su larga scala sono degli ostacoli non indifferenti per i ricercatori. I droni e i robot zoomorfi diventano una valida risposta a queste problematiche potendo raggiungere anche zone boschive impervie. In più questi strumenti permettono di raccogliere dati minuziosi e precisi in tempi piuttosto ristretti agevolando quindi le fasi di analisi degli esperti. Il progetto in sé si basa su tre iniziative chiave: Digiforest, INEST e Forma. Ognuna incentrata su una tecnologia specifica per ottenere dati funzionali ad uno specifico aspetto.

Nell’ambito del progetto di controllo della salute delle foreste l’iniziativa Digiforest si rivolge principalmente allo sviluppo di robot autonomi in grado di raccogliere dati tridimensionali sugli alberi. INEST prevede invece la creazione di aree sperimentali per testare nuove tecnologie e algoritmi di monitoraggio forestale. In questo caso è prevista una forte collaborazione tra università, aziende e istituzioni. Forma è, invece, la vera novità del 2025 che punta decisamente sull’uso di droni e robot zoomorfi. L’obiettivo è creare o aggiornare inventari forestali con maggiore precisione.

Grazie a questi strumenti sarà infatti possibile analizzare in tempo reale la salute delle foreste e individuare eventuali zone a rischio, condizioni di incendi o degrado ambientale. In generale tutti questi progetti saranno supportati dalla tecnologia LiDAR che permette la creazione di mappe tridimensionali dettagliate che danno informazioni sull’altezza degli alberi, la densità della vegetazione e la conformazione del suolo. Un passo molto importante verso la tutela dell’ambiente grazie all’apporto delle nuove tecnologie che, tra l’altro, sono anche ecologie e decisamente poco invasive per l’ambiente che vanno ad analizzare.

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