Scioglimento ghiacciai rilevato da un drone dispersoEsteri News 

Scioglimento ghiacciai rilevato da un drone disperso

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Un drone disperso è riuscito a mandare importanti dati per analizzare la situazione dello scioglimento dei ghiacciai.

Il fatto risale a qualche tempo fa durante un esperimento dell’Università di East Anglia basato sull’impiego di un drone subacqueo soprannominato Marlin. L’obiettivo dell’esperimento era quello di analizzare quanto le piattaforme di ghiaccio dell’Antartide avessero iniziato a sciogliersi.

Durante l’attività, però, il drone si è perso all’interno di una cavità rimanendo per un po’ incastrato. Lo strumento ha però comunque continuato ad inviare dati da remoto e ha permesso così di capire nuovi e importanti aspetti di queste modifiche causate dai cambiamenti climatici. Marlin è rimasto intrappolato per ben quattro giorni riuscendo a raccogliere numerosi dati significativi sul livello delle temperature.

Ancora una volta, quindi, i droni rappresentano un utile strumento per analizzare situazioni come lo scioglimento dei ghiacciai permettendo di giungere ad analisi più precise e puntuali. Vi abbiamo parlato in altri articoli di progetti universitari in questi luoghi più remoti, leggete anche “Droni per mappatura e monitoraggio ghiacciai”.

Droni per studiare lo scioglimento dei ghiacciai

Il drone subacqueo Marlin è riuscito a dare importanti informazioni sullo scioglimento dei ghiacciai proprio mentre si trovava intrappolato in una cavità. Il tutto è avvenuto accidentalmente in quanto il drone, programmato per muoversi verso nord è stato colto di sorpresa da una corrente inaspettata che l’ha invece spinto verso sud.

E’ così finito all’interno di una cavità sotto la piattaforma di ghiaccio di Ross, la più grande dell’Antartide. Il drone Marlin ha continuato comunque a raccogliere dati e ha potuto effettuare misurazioni delle temperature delle acque fino a una profondità di 200 metri.

Ha così rilevato anomalie che variavano da -1,9 °C a -1,7 °C. Si è così potuto dimostrare che una massa relativamente calda di acque provenienti dal Mare di Ross è penetrata nella cavità aumentando il calore sotto il ghiaccio che ha quindi iniziato a sciogliersi alla base della piattaforma.

Se il drone non fosse accidentalmente finito nella cavità questo fenomeno di scioglimento dei ghiacciai di questa zona non sarebbe stato rilevato così attentamente. Ecco quindi che ancora una volta si dimostra come i droni possano essere utilissimi strumenti di analisi e ricerca. Grazie ai dati raccolti in un luogo così inaccessibile, gli studiosi hanno potuto effettuare analisi e studi sull’evolversi di questa situazione così pericolosa. Leggete “Saipem e i droni subacquei FlatFish”.

E’ infatti noto come i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale stiano arrecando danni non indifferenti all’ambiente.

Tra questi il fatto che i ghiacciai di grandi dimensioni stiano cominciando a sciogliersi è l’inizio di una catena che potrebbe provocare danni sempre maggiori al nostro pianeta contribuendo all’innalzamento globale del livello dei mari. Il tutto andrà ovviamente ad incidere sull’ecosistema marino e costiero.

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