Droni per mappatura e monitoraggio ghiacciai
Droni per mappatura e monitoraggio ghiacciai, questo il progetto proposto dall’Alta Scuola del Politecnico di Milano e Torino.
L’obbiettivo del progetto denominato “Dream” (Acronimo di “DRone tEchnology for wAter resources Monitoring”), è quello di generare un modello digitale delle quote di un ghiacciaio, così da poterlo confrontare con i rilievi effettuati precedentemente al fine di comprendere le evoluzioni del progressivo scioglimento, e di conseguenza stabilire il suo “stato di salute”, attraverso la valutazione dei dati raccolti su scala annuale.
L’utilizzo di droni per la mappatura (la cosiddetta fotogrammetria aerea), permette la ricostruzione dell’intera morfologia dei ghiacciai con precisione centimetrica, anche in tutte quelle zone impervie difficili da raggiungere.
Il progetto “Dream” ha svolto i primi test sul ghiacciaio del Belvedere, ghiacciaio alpino situato nel territorio di Macugnaga in Valle Anzasca, sul versante est del Monte Rosa in Piemonte.
Il ghiacciaio in questione, ha una estensione di circa 3,2 chilometri quadrati, una quota media di duemila metri di altezza e dislivelli massimi di quattrocento metri.
Il drone utilizzato per i test è stato interamente realizzato dal team dell’Alta Scuola del Politecnico di Milano e Torino, è un quadricottero con una autonomia di volo di circa quaranta minuti ed un payload massimo di trecento grammi.
Il drone ha effettuato già diversi rilievi con cadenza quadrimestrale, al fine di assicurare un campionamento costante nel tempo, valutando così nello specifico anche le molteplici variabili stagionali.
Proprio in questi giorni invece, è iniziata la terza fase del progetto “Dream” che è quella di predisporre lo sviluppo di un monitoraggio svolto da uno sciame di droni che possono operare contemporaneamente.
I droni per mappatura e monitoraggio ghiacciai hanno ricevuto il premio come miglior poster al 62° Convegno Nazionale Sifet 2017 e i risultati del progetto sono “under review” da parte della rivista internazionale Isi “The Cryosphere”.
Insomma un risultato davvero importante, che ancora una volta valida positivamente l’utilizzo di droni in ambito scientifico. A tal proposito leggete anche: “Droni per il monitoraggio inquinamento”.
Per concludere ricordiamo che il progetto è coordinato da Carlo De Michele (PoliMi), co-adiuvato da Livio Pinto (PoliMi), Marco Piras (PoliTo), Riccardo Barzagli (PoliMi), Alberto Cina (PoliTo), Alberto Bianchi (PoliMi), Paolo Maschio (PoliTo) e Luca Comolli (Restart).
Per maggiori informazioni riguardo la tecnologia utilizza vi consigliamo la lettura dei seguenti articoli: “Corsi fotogrammetria con droni” e “Workshop fotogrammetria aerea con droni”.