Soccorso Alpino Veneto: I droni possono creare situazioni di elevato rischio nei cieliNews Normativa Enac 

Soccorso Alpino Veneto: I droni possono creare situazioni di elevato rischio nei cieli

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Ricordate che i droni possono creare situazioni di elevato rischio nei cieli, così recita un post su Facebook del Soccorso Alpino del Veneto, che di seguito riportiamo integralmente.

Sempre più spesso ci arrivano segnalazioni della presenza di droni nei luoghi in cui si stanno svolgendo delle operazioni di soccorso. I droni, più correttamente Uas, Unmanned aerial system, stanno diventando un grande problema per i soccorsi aerei.

Con la possibilità di acquistare liberamente qualsiasi tipo di velivolo, le persone sono spesso inconsapevoli dei problemi, anche gravi, che potrebbero causare in caso di collisione con un altro aeromobile o con un crash sopra un raggruppamento di persone.

Soccorso Alpino Veneto: I droni e i rischi nei cieli

Vediamo quindi sinteticamente le regole da rispettare per poter far volare un drone. Tutti i voli sono regolamentati dall’ente europeo EASA con la norma 947/2019, a questa vanno aggiunte le norme specifiche di ogni singolo Paese membro UE.

Iniziamo con il dire che dobbiamo fare un distinguo sulla base del pericolo/rischio che il volo del nostro velivolo potrebbe causare. Partendo da questo abbiamo la suddivisione in:

– “Open, la maggior parte dei voli”;

– “Specific, voli con un calcolo del rischio e richiesta all’ente di volo”;

– “Certified, voli programmati con velivoli di grande dimensione”.

Naturalmente ogni tipologia è legata ad una abilitazione specifica, nota spesso come patentino droni. Tutti comunque indipendentemente dal peso, ma con la possibilità di poter filmare, fotografare o registrare suoni e voci, hanno l’obbligo di essere registrati all’ente di volo, che per l’Italia si fa sul portale di D-Flight (Leggete “Sito D-Flight: a cosa serve per i piloti di droni?”), mentre per gli stranieri europei va fatto al proprio ente di volo e per gli extra europei l’obbligo è di farlo all’ente del paese europeo dove si intende volare.

Per l’Italia c’è l’obbligo di avere una assicurazione basata sullo specifico rischio. Nel momento in cui siamo in regola con la normativa, resta da verificare se il luogo dove voliamo è libero o ha delle restrizioni. Per poter far questo dobbiamo consultare le mappe aeronautiche on line pubblicate sul portale di D-Flight. Leggete “Mappe D-Flight droni: come consultarle”.

Su una buona parte delle aree montane ci sono delle limitazioni nelle altezze di volo che ricordiamo per i voli Open (la maggioranza) vanno dal massimo di 120m dal terreno a 0 nelle zone colorate di rosso e con distanze che non possono superare la vista del velivolo.

Distanze che devono garantire il contatto visivo del velivolo. In caso di traffico interferente di altro aeromobile, le operazioni “SAPR” in VLOS e in EVLOS non hanno diritto di precedenza e il pilota remoto, esercitando la capacità “see and avoid” deve portarsi immediatamente a terra, così da non interferire con l’altro aeromobile – aerei, elicotteri, deltaplani, parapendii, palloni.

Aiutateci a far diminuire i rischi!

Qui di seguito il link per collegarsi alla pagina ufficiale di Facebook del Soccorso Alpino Veneto: https://www.facebook.com/CnsasVeneto

 

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