Trafficanti di droga controllati dai droniEsteri News 

Trafficanti di droga controllati dai droni

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L’Irlanda ha deciso di investire nell’utilizzo dei droni per controllare i trafficanti di droga via mare che sfruttano le sue coste. L’idea fa parte del più ampio progetto denominato Guard adottato dal governo già lo scorso anno. Il drone che svolgerà queste attività è un modello appositamente prodotto in grado di scansionare le acque delle coste durante i suoi voli alla ricerca di trasferimenti di materiali sospetti tra barche o altre attività atipiche.

Ancora una volta, quindi, i droni possono offrire servizi a supporto delle attività delle forze dell’ordine. Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di attività similari, leggete anche “Sparatorie in America: si pensa a droni con taser”.

Droni contro i trafficanti di droga

Il progetto irlandese di utilizzare i droni per stanare le attività dei trafficanti di droga vuole cercare di dare un freno a queste attività illecite. Le coste irlandesi sono veramente vaste e, per contro, le imbarcazioni a disposizione delle forze dell’ordine piuttosto scarse. Per questo motivo i droni possono essere un aiuto non indifferente. I velivoli studiati per questo progetto devono avere particolari caratteristiche tra le quali una certa resistenza a forti venti e condizioni meteo spesso piovose. I mezzi devono anche poter decollare e atterrare sia da terra che eventualmente dalle navi.

I trafficanti di droga via mare finora non hanno avuto molte difficoltà a sfruttare le immense coste irlandesi per i loro traffici illeciti. La possibilità di sfruttare dei mezzi veloci e sicuri che possono essere programmati per attività di monitoraggio ripetute potrebbe essere la vera svolta per la polizia.

Molte sono le aziende di droni che collaborano alla buona riuscita di questo progetto contro i trafficanti di droga. Tra queste principalmente lo sviluppatore UAV A-techSYN e la società di stampa 3D WAZP che crea componenti per la trasmissione dati.

Molto probabilmente il governo irlandese mira a replicare quanto già accaduto alla Guardia Costiera americana che, grazie all’utilizzo dei droni già nel 2013 è riuscita a raccogliere quasi 600 chilogrammi di cocaina nel suo primo dispiegamento di questi mezzi.

 

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