Trattamenti fitosanitari con droni: novità dal Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha pubblicato nuove linee guida sull’utilizzo dei droni per trattamenti fitosanitari rendendoli possibili. Un passo avanti non da poco per un settore, quello dei droni agricoli, dalle grandi potenzialità. Queste nuove direttive sembrano andare verso una facilitazione sul rilascio dei permessi per lo spargimento di questi tipi di prodotti tramite l’utilizzo dei droni. La nota è stata pubblicata lo scorso 21 novembre e va a completare un ambito che finora era gestito solo dal decreto legislativo 150/2012. Il documento riporta nel dettaglio le modalità di presentazione della domanda di sperimentazione e i requisiti da rispettare per l’ottenimento del via libera. Di fatto, quindi, si potranno ottenere deroghe al divieto di irrorazione aerea con droni di un prodotto fitosanitario ma solo in circostanze precise e delineate.
Con questa nota il Ministero della Salute pare quindi aprire uno spiraglio verso i trattamenti fitosanitari messi in atto con droni. Vi abbiamo raccontato in altri articoli di come queste attività possano essere vantaggiose per gli imprenditori agricoli di tutto il mondo, leggete anche “Irrorazione agricola con droni in Inghilterra”.
Trattamenti fitosanitari con droni finalmente possibili
Il documento del Ministero della Salute rappresenta quindi un piccolo passo verso la possibilità di effettuare trattamenti fitosanitari utilizzando i droni. La nota dà indicazioni precise e chiare sulle condizioni necessarie affinché si possa ottenere la deroga al divieto. Nello specifico occorre che non ci siano alternative praticabili all’impiego del drone oppure che l’utilizzo di questi velivoli garantisca una significativa riduzione dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente rispetto ai metodi più tradizionali. Lo spazio temporale per l’ottenimento delle autorizzazioni prevede 45 giorni per le prime valutazioni e 60 per il rilascio del via libera. Gli operatori che possono avvalersi di queste norme possono essere università e centri di ricerca ma anche imprese del settore.
Le disposizioni sulle modalità per ottenere l’autorizzazione a praticare trattamenti fitosanitari con droni analizzano nel dettaglio anche aspetti legati alla sicurezza. Ovviamente i piloti coinvolti devono essere in possesso dei requisiti richiesti dai regolamenti europei. In più i droni non possono volare al di sotto di 50 metri da terra. La nuova direttiva italiana arriva proprio mentre DJI ha immesso nel mercato cinese nuovi modelli di droni agricoli. Anche da noi, quindi, pare si voglia dare maggior slancio alla possibilità di utilizzare i droni in agricoltura per attività di irrorazione avendone riscontrato i notevoli vantaggi. Tra questi la riduzione dei tempi necessari, degli sprechi di prodotti considerando la precisione dei droni e anche un evidente vantaggio ambientale. Questi velivoli, infatti, praticamente azzerano le emissioni nocive tipiche dei mezzi più classici.