Area protetta di Torre Flavia vietata ai droni
Divieto di sorvolo anche per droni nell’area protetta della Palude di Torre Flavia, monumento naturale nel comune di Ladispoli.
L’ordinanza sarà in vigore fino a fine anno, ma si prevede che sarà rinnovata di anno in anno in futuro. L’obiettivo, infatti, è quello di tutelare questo ecosistema così delicato, rispettando in particolare l’avifauna migratoria che vi risiede. Il divieto non è riferito, infatti, ai soli droni.
Stessa regola vale anche per gli ultraleggeri. Nello specifico l’ordinanza proibisce «l’atterraggio, il decollo e il sorvolo di aeromobili e di apparecchi a motore per il volo da diporto o sportivo». Particolari deroghe per mezzi di soccorso, antincendio, protezione civile, vigilanza e salvaguardia della pubblica incolumità saranno invece decise in collaborazione con l’ente gestore dell’area protetta.
Il caso del divieto posto sull’area protetta della Palude di Torre Flavia non è il primo. Vi abbiamo parlato in altri articoli di provvedimenti simili volti proprio a tutelare particolari contesti ambientali, leggete anche “Oasi naturale di Brindisi vietata ai droni”.
Stop ai droni sull’area protetta di Torre Flavia
Dunque anche l’area protetta della Palude di Torre Flavia diventa vietata ai sorvoli con droni. Gli animalisti e gli ambientalisti apprezzano particolarmente questa decisione, considerando quanto possa essere utile a tutelare una zona così fragile.
La presenza dei droni può essere infatti un grande ostacolo alla tranquillità degli uccelli migratori che scelgono questo angolo di paradiso. Il rumore prodotto dei velivoli, il loro avvicinarsi senza remore ai nidi spesso terrorizzano gli uccelli costringendoli ad allontanarsi in cerca di rifugio. Leggete “Delta del Po: droni vietati per salvaguardia della fauna”.
Grazie al divieto ai droni l’area protetta della Palude di Torre Flavia potrà vedere nei prossimi giorni in tutta tranquillità la nascita dei fratini. Infatti le uova sono pronte per schiudersi e sicuramente il fatto che l’uomo non possa interferire con droni o altri elementi di disturbo non può che essere vantaggioso.
Come sempre la speranza è che l’ordinanza sia seguita scrupolosamente in modo da garantire un ambiente protetto e sereno per la fauna che popola questo delicato ecosistema.