Controllo dell’Artico: Mosca schiera i droni
Mosca ha deciso di schierare i droni per il controllo dell’Artico in modo da monitorare le attività straniere sul territorio.
In questo modo il Cremlino conta di poter tenere d’occhio le attività degli altri Paesi controllandone tempestivamente le azioni. I media russi hanno dato particolare importanza a questa informazione, sottolineando come possa essere un ottimo strumento per la lotta alla supremazia dell’Occidente.
Dovrebbero quindi iniziare i lavori per la creazione delle basi utili per questo progetto. Alcune saranno costruite ex novo, altre invece nasceranno da infrastrutture già presenti che saranno riconvertite per questo progetto.
Il controllo dell’Artico è quindi un obiettivo importante per Mosca e l’idea di utilizzare i droni ne dimostra l’efficienza in attività di ricognizione. Vi abbiamo raccontato in diversi articoli di quanto i droni siano strategici a livello militare, leggete anche “Droni russi Orion della Kronshtadt sanzionati”.
Droni per il controllo dell’Artico
Il progetto di controllo dell’Artico attraverso l’impiego dei droni costerà alla Russia un ingente sforzo per la creazione delle infrastrutture necessarie. I lavori di costruzione o eventualmente riqualificazione di basi già esistenti sono già partiti. Le attività si sposteranno poi sempre più verso ovest fino ad arrivare alla città di Murmansk, nella penisola di Kola.
Il progetto segue quanto già fatto anche da altri Paesi in questo territorio così inospitale. I droni infatti vengono sempre più spesso schierati in questi luoghi a sostituzione dei classici elicotteri per attività di ricognizione e monitoraggio.
Grazie all’impiego dei droni, Mosca vuole arrivare ad un controllo dell’Artico più efficiente e capillare. I droni sono sicuramente più discreti e in grado di monitorare anche ampi spazi in tempi decisamente più ridotti. Le infrastrutture di cui Mosca necessita per questo progetto sono tra l’altro decisamente più piccole, più economiche e più semplici da gestire rispetto alle classiche basi aeree e navali finora impiegate in questi luoghi.
Mosca mira quindi ad un doppio vantaggio: da un lato un controllo capillare, dall’altro un minor dispendio di ricorse.