Cambiamenti climatici: la NASA investe sui droni
La NASA investe nell’utilizzo dei droni per analizzare i cambiamenti climatici in particolare nelle zone dell’Oceano Artico. Si tratta nello specifico di un drone ad ala fissa chiamato Vanilla, in grado di volare per diversi giorni su questi territori. Grazie al radar presente sul velivolo si potrebbe ottenere un’accurata misurazione della profondità di neve che si accumula sulla superficie del ghiaccio marino.
Sulla base dei dati raccolti si potrà meglio comprendere come i cambiamenti climatici che riguardano queste zone polari vadano ad influenzare il livello del mare con impatti su tutto il mondo.
Droni per studiare i cambiamenti climatici
Secondo i ricercatori della NASA i droni potrebbero essere veramente lo strumento ideale per analizzare l’impatto dei cambiamenti climatici sullo zone polari. Le nevicate che si accumulano sullo strato di ghiaccio marino possono infatti mettere in difficoltà anche i più potenti strumenti di misurazione dallo spazio utilizzati dalla NASA. I droni invece, volando a basse altitudini, possono rilevare con precisione lo spessore di neve e ghiaccio.
I dati raccolti dai droni permetteranno di comprendere come l’innalzamento del mare causato dal scioglimento di ghiacci e neve agisca sulle coste di tutto il mondo. Sarà così possibile analizzare l’impatto dei cambiamenti climatici su queste zone. Il drone Vanilla ha già volato per sei ore sull’oceano e sui ghiacci dell’Alaska nel 2021. Nello stesso anno ha anche ottenuto il record mondiale di volo continuo senza fare rifornimento per un drone con motore a combustione interna. Se le condizioni climatiche non sono particolarmente avverse, si ritiene che Vanilla possa operare per quasi cinque giorni consecutivi sul ghiaccio marino artico. In questo modo si potrà risparmiare tempo e denaro necessari per effettuare questi importanti rilievi sui cambiamenti climatici.
Vanilla è dotato di sensori di rilevamento del ghiaccio, sistemi di riscaldamento e uno speciale rivestimento antigelo. Il drone funziona anche con un motore diesel, che aiuta a regolare il calore a differenza dei modelli a batteria. Grazie quindi alle sue potenzialità la NASA sottolinea come l’impiego di questo drone sia fondamentale per studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle zone artiche.
Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di impieghi similari di droni in zone particolarmente difficili da raggiungere e studiare, leggete anche “Droni per mappatura e monitoraggio ghiacciai” e “Droni per lo studio dei fiumi e dell’ambiente”.