Campi allagati: i droni possono aiutare gli agricoltori
Uno dei principali problemi degli ultimi anni del settore agricolo è la presenza di campi allagati sempre più frequentemente. Purtroppo le alluvioni sono all’ordine del giorno in molte zone del nostro paese con conseguenze difficili soprattutto per l’agricoltura. I terreni risultano talmente fradici e impraticabili che i classici trattori non possono neppure raggiungerli. Senza contare poi i problemi si asfissia dei terreni e il rischio che semi e colture marciscano. L’Emilia Romagna è sicuramente una delle regioni che soffre di più di queste situazioni, con alluvioni che devastano i suoi territori. Lo denuncia anche Legacoop. I droni possono diventare strumenti di aiuto in queste situazioni. Questi velivoli, infatti, possono raggiungere agevolmente anche i terreni più fangosi che limitano l’accesso ai trattori per portare a termine attività di semina.
I droni possono quindi supportare gli agricoltori alle prese con i campi allagati. Si tratta dell’ennesimo esempio della loro efficienza nel settore, efficienza di cui vi abbiamo parlato in precedenti articoli come “Università di Padova: nuovo progetto con droni in agricoltura”.
Droni per gestire l’emergenza dei campi allagati
Le incessanti piogge che spesso investono l’Emilia Romagna lasciano numerosi danni e campi allagati che creano non pochi disagi all’agricoltura. I droni possono quindi essere impiegati per concimare o seminare quei terreni ancora fangosi che risultano inaccessibili ai classici mezzi agricoli. Una prima sperimentazione a riguardo è stata attivata a Ravenna, con l’obiettivo di estenderla poi anche a Forlì e Cesena. Parlando di queste zone tornano alle memoria le immagini delle alluvioni degli anni scorsi che sono state anche documentate dalle riprese dei droni. Questa, infatti, è una delle regioni italiane che spesso si trova in difficoltà a causa dei fenomeni meteo estremi. Si parla di diverse centinaia di ettari di terra in condizioni critiche. Di conseguenza per diverse colture la programmazione delle semine con i classici mezzi risulta completamente stravolta.
Oltre all’attività di semina e concimazione dei campi allagati tramite i droni, questi velivoli possono svolgere altre importanti attività a vantaggio delle colture. Un esempio lampante è la possibilità di analizzare lo stato di salute delle piante pianificando eventuali interventi nel caso si riscontrino situazioni dannose. Tornando invece alla questione dei terreni emiliani, sia le cooperative di braccianti che Confagricoltura dell’Emilia Romagna hanno lanciato l’allarme. “I terreni sono saturi, si rischiano di compromettere filiere strategiche: pomodoro da industria, cereali, barbabietola da zucchero, ortaggi e colture sementiere”, ecco quanto dichiarato dall’associazione dei produttori agricoli.