Droni per monitorare gli uccelli marini
Un recente esperimento ha visto l’utilizzo dei droni per monitorare gli uccelli marini, o meglio le loro abitudini alimentari. Di fatto quindi il drone si comporterà come una sorta di occhio nel cielo in grado di controllare i movimenti di foraggiamento degli uccelli marini ottenendo dei dettagli mai rilevati prima.
Vista la complessità dell’ambiente marino, gli uccelli che ne dipendono per la loro alimentazione hanno dei comportamenti differenti a seconda delle zone in cui vivono, ecco quindi l’importanza di uno strumento così preciso come il drone per effettuare analisi anche in luoghi più difficili da raggiungere.
Un esempio particolare è quello legato alle zone del canale di marea Narrows a Strangford Lough nell’Irlanda del Nord che ospita una varietà di uccelli marini nidificanti estivi, tra cui il più grazioso degli uccelli marini: le sterne, chiamate anche rondini di mare. Questi uccelli marini sono spesso attratti dalle acque più turbolente. Grazie all’utilizzo dei droni è stato possibile studiarne più nel dettaglio le abitudini alimentari scoprendo effettivamente che il numero di esemplari aumentava in prossimità delle scie delle turbine marine, cioè nelle aree con acque più movimentate.
Grazie ai droni per monitorare la fauna in generale di cui vi abbiamo già parlato – leggete anche “Droni anti bracconaggio nel delta del Po” – si è arrivati ad una modifica delle modalità di osservazione, tracciamento e misurazione degli animali sia marini che terrestri. Finora sono stati comunque raramente utilizzati per seguire gli uccelli marini in volo.
Il nuovo progetto ha l’obiettivo non solo di tracciare i movimenti più veloci e tortuosi degli uccelli marini, ma anche mappare contemporaneamente il movimento delle acque sottostanti (Leggete anche “Droni per rilevare le correnti marine”) per capire dove una determinata specie avrebbe cercato di trovare cibo.
Nell’esempio dello studio delle sterne, grazie alla tecnica della velocimetria delle immagini delle particelle sono state mappate chiazze d’acqua vorticose chiamate vortici e risalite chiamate bolle. Entrambi sono elementi di turbolenza importanti nei siti di flusso di marea più forti del mondo, tra cui il famoso Saltstraumen della Norvegia o nella baia di Fundy in Nuova Scozia, Canada. Con l’applicazione dei droni e di modelli statistici altamente avanzati, sono stati individuati modelli in grado di spiegare comportamentali sottostanti o nascosti dell’animale tracciato e si è potuto anche mostrare quando un animale passa da uno stato all’altro in risposta a fattori ambientali sottostanti.