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Droni anti bracconaggio nel delta del Po

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Droni anti bracconaggio nel delta del Po operativi in questi giorni grazie alla sinergia fra i Carabinieri Forestali di Rovigo, coordinati dal Ten. Col. Alessandro De Vido, la Direzione Agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico venatoria della Regione Veneto, la Polizia Provinciale di Rovigo, la Federazione Italiana Pesca Sportiva, il Parco Regionale Delta del Po ed il Consorzio di Bonifica Delta del Po.

Una notizia che vede operativi droni dotati di apposite termocamere in grado di mappare intere aree per la verifica di eventuali attività di bracconaggio a danno di fauna e flora della zona. Leggete anche “Droni per la salvaguardia di animali” e “Droni contro il bracconaggio in Sardegna”.

Le attività dei droni anti bracconaggio hanno rilevato in pochi giorni di attività ben 29 attrezzature illegali per la pesca, che erano state montate in canali e zone lacustri dove la pesca è espressamente vietata. Leggete anche “Delta del Po: droni vietati per salvaguardia della fauna”.

La zona più colpita da queste attività illecite è quella di Porto Tolle, in Provincia di Rovigo, lungo l’asta del Po di Venezia e nei rami del Po di Maistra e Po di Tolle, all’interno delle aree golenali, dove sono stati trovate attrezzature prive dell’obbligatorio contrassegno di riconoscimento.

Le attività con i droni anti bracconaggio continueranno anche nei prossimi giorni su tutta l’area deltizia.

I droni sono sempre più utilizzati in ambito ambientale, abbiamo scritto più volte sulle pagine del nostro blog di attività dedicate alla protezione dell’ambiente, della flora e della fauna, a tal proposito vi consigliamo la lettura dei seguenti articoli:

Droni per il controllo a tutela dell’ambiente;

Droni per lo studio dei fiumi e dell’ambiente;

Mappatura 3d con droni dei parchi europei.

 

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