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Droni utilizzati come armi militari

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I droni utilizzati come armi militari sono recentemente oggetto di continuo controllo da parte dell’esercito italiano.

Infatti, sebbene ovviamente i droni attualmente in commercio siano tutti assolutamente legali, la possibilità che vengano utilizzati per provocare attentati non è del tutto remota. Hanno infatti caratteristiche ottimali per il raggiungimento di questo scopo: volano velocemente e a bassa quota senza essere individuati dai radar aerei; sono silenziosi, di piccole dimensioni, facili da pilotare da remoto e da acquistare.

Basta cercare nel dark web per rendersi conto di quanti filmati e suggerimenti si possano trovare che spiegano come modificarli in modo da renderli poi droni utilizzati come armi militari.

Ecco quindi che l’Esercito Italiano risponde a questo pericolo con una squadra di un centinaio di esperti formati per essere in grado di sventare eventuali attentati in tempo record.

La squadra anti droni, una volta arrivata sul luogo da vigilare, si avvale di appositi sensori che sono in grado di intercettare il possibile pericolo. A quel punto è l’abilità dei militari ad entrare in gioco: c’è chi si occupa dello studio delle traiettorie di volo del drone, chi coordina le operazioni e chi utilizza particolari fucili che non sparano proiettili ma comandi radio che inducono il drone ad atterrare delicatamente.

Queste squadre speciali contro i droni utilizzati come armi militari sono state spesso incaricate di vigilare sulla sicurezza dei partecipanti in diverse manifestazioni. Nel 2019 ad esempio  si occuparono della visita di Putin e di quella di Papa Francesco a Camerino. Stesso impegno per la presenza del presidente Mattarella all’inaugurazione della stagione lirica dell’Arena di Verona.

Spesso gli interventi si risolvono con la semplice individuazione di velivoli non autorizzati al sorvolo e alle riprese degli eventi, ma lo scopo è quello di stanare ben più pericolose attività illegali.

La squadra anti droni è composta da uomini e donne formati dal punto di vista teorico e pratico, particolarmente vicini all’uso della tecnologia. Occorre che facciano parte dell’esercito, della marina militare, dell’aeronautica o del corpo dei carabinieri.

Insomma una sezione importante della nostra intelligence in grado di essere pronta a intervenire in nuove situazioni di pericolo che potrebbero nascere dall’utilizzo illegale e improprio dei droni, strumenti il cui mercato legale ad oggi rivela comunque grosse potenzialità nonostante il difficile momento storico.

Per approfondimenti leggete anche: “Droni, Sicurezza ed evoluzione della minaccia terroristica”“Droni a supporto delle Forze di Polizia” e “Droni militari che vengono sparati come missili”.

 

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