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Laghi glaciali studiati dal drone del CNR

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Un nuovo importante progetto del CNR ha visto l’impiego di un drone per l’analisi dei laghi glaciali a latitudini estreme. Si tratta di una sperimentazione che fa parte del progetto PRA “EcoClimate”.

L’obiettivo è quello di andare ad analizzare queste riserve d’acqua per capire i mutamenti derivanti dai cambiamenti climatici di questi ultimi anni. Lo strumento utilizzato è stato un drone idrografico appositamente configurato per operare a latitudine estreme. In particolare oggetto dell’analisi sono stati i bacini lacustri nelle Isole Svalbard, nel circolo polare Artico.

Lo studio dei laghi glaciali attraverso l’impiego di droni idrografici sottolinea come questa tipologia di strumenti sia sempre più spesso utilizzata da studiosi e ricercatori. Vi abbiamo parlato in altri articoli di droni marini utilizzati in altre parti del mondo, leggete anche “Rischi ambientali studiati dai droni”.

Droni per studiare i laghi glaciali

Il progetto del CNR prevede quindi l’utilizzo di un apposito drone per studiare i laghi glaciali in zone estreme. Questo strumento è stato in grado di ottenere batimetrie 2D e 3D ad altissima risoluzione. I dati ottenuti permettono di calcolare i volumi d’acqua con un livello di precisione mai raggiunto prima.

Si possono così indagare anche i tempi di ricambio del singolo lago e prevederne l’evoluzione sulla base delle condizioni ambientali previste per quella zona. Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione tra il CNR e il Gruppo di Ecologia trofica del Dipartimento di Biologia ambientale della Sapienza Università di Roma. Un team di esperti che mira ad ottenere utili informazioni su come il nostro pianeta stia mutando negli ultimi anni.

Il drone che ha effettuato le analisi dei laghi glaciali ha caratteristiche ideali per il trasporto. E’ infatti un veicolo leggero e di piccole dimensioni. Può quindi essere portato sul luogo di analisi semplicemente anche con percorsi a piedi tra le rocce.

I risultati ottenuti e i calcoli volumetrici dei bacini lacustri vengono poi incrociati con i dati ecologici di cui dispongono i ricercatori. In questo modo si potranno avere informazioni uniche su questi particolari e delicati ecosistemi. Un ruolo quindi molto importante per meglio comprendere il possibile futuro del nostro pianeta.

 

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