Mappature con droni a Capo Rizzuto grazie a ISPRANews 

Mappature con droni a Capo Rizzuto grazie a ISPRA

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha presentato i risultati delle mappature con droni a Capo Rizzuto.

Nello specifico si tratta di attività di ricerca concentrate nell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto per il Progetto Ma.Ro.Ma. “Marine Robotic Mapping”. Attraverso la sperimentazione di nuovi sistemi tecnologici si vuole infatti andare a mappare gli habitat marini di interesse conservazionistico.

Gli strumenti che hanno permesso l’ottenimento di questi importanti dati sono stati droni, satelliti e veicoli robotici subacquei. Una combinazione di alta tecnologia che ha anche permesso di analizzare la qualità delle acque di questa area protetta.

Vi abbiamo già parlato in altri articoli di come le mappature con droni siano sempre più frequenti in diversi settori, essendo uno strumento di analisi e rilievo veramente efficiente. Leggete anche “Droni per il controllo a tutela dell’ambiente”.

Mappature con droni di ISPRA nell’area protetta

Le mappature con droni dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto sono state ottenute da ISPRA in collaborazione con l’Ente gestore dell’area. I droni utilizzati erano dotati di camere multispettrali e RGB di ultima generazione che hanno permesso di ottenere immagini ad altissima definizione.

Queste immagini e i dati raccolti hanno anche permesso di analizzare l’evoluzione dell’habitat marino specifico della zona. Flora e fauna marina sono infatti particolarmente delicate e necessitano di controlli in virtù dei cambiamenti ambientali in corso e dell’ingerenza delle attività umane.

Grazie quindi alle mappature con droni effettuate in questa importante riserva marina si potranno pianificare eventuali interventi a tutela del suo ecosistema marino. Tra le specie che occorre monitorare con maggior attenzione figurano anche la Posidonia oceanica, la Pinna nobilis e la Cladocora caespitosa.

Ottenere informazioni sulla loro diffusione e sullo stato di conservazione non può che essere un ottimo punto di partenza per gestire al meglio gli equilibri di questi luoghi così delicati. I risultati ottenuti da queste attività di monitoraggio hanno pienamente soddisfatto gli addetti ai lavori.

Si prevede infatti che ISPRA continuerà questo lavoro di ricerca anche in futuro.

 

Leggi anche queste notizie