Primo soccorso con droni autonomi in TexasEsteri News 

Primo soccorso con droni autonomi in Texas

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Il Texas sperimenta l’utilizzo dei droni come strumenti autonomi di primo soccorso in caso di incidenti o emergenze.

Parliamo nello specifico del progetto realizzato a Bee Cave, un sobborgo della cittadina di Austin e fortemente voluto dal suo dipartimento di polizia. In pratica i droni, appositamente creati, si occuperanno di recarsi sul luogo dell’incidente in tempi ridotti iniziando poi a riprendere dall’alto la situazione.

Il video, trasmesso in tempo reale ai soccorritori, permetterà loro di pianificare al meglio il loro intervento. I droni protagonisti del progetto sono realizzati interamente in America dalla Eve Vehicles che ha utilizzato solo componenti americani. L’unico elemento di fabbricazione cinese è il motore, prodotto dalla T-MOTOR di Nanchang.

Il progetto di primo soccorso con droni autonomi del piccolo borgo americano vuole dimostrare l’efficienza di questi veicoli in situazioni di emergenze. Vi abbiamo raccontato in altri articoli precedenti di sperimentazioni similari in altri luoghi, leggete anche “New York: droni in supporto ai vigili del fuoco”.

Droni per un primo soccorso efficiente

I droni che si occuperanno di queste attività di primo soccorso saranno in grado di agire in tempi veramente ridotti. Il programma prevede che, una volta arrivata la chiamata con richiesta di aiuto al 911, si determinerà se la questione necessita dell’intervento del drone.

Se così fosse, il velivolo partirebbe dalla stazione del dipartimento di polizia per giungere nel luogo preciso indicato dagli operatori. Il drone inizierà poi a riprendere la situazione e lo stesso operatore che si è occupato di inserire le coordinate potrà valutare da remoto la scena e pianificare l’intervento più opportuno. Leggete “Emergenze sanitarie: si sperimentano i droni pipistrello”.

Il drone resterà poi sul luogo fino alla conclusione delle operazioni di soccorso. Questi velivoli hanno un’autonomia di circa 45 minuti, quindi qualora la batteria non fosse sufficiente, lo stesso velivolo richiederebbe l’intervento di un secondo mezzo a sua sostituzione.

Il progetto di primo soccorso con droni autonomi risponde quindi all’esigenza di ridurre i tempi di intervento e di agire con la massima efficienza. Gli ideatori assicurano anche il rispetto totale della privacy di coloro che, involontariamente, verranno ripresi durante le attività di sorvolo.

Al momento anche questo aspetto pare essere stato accolto con molta soddisfazione dai residenti di Bee Cave. Per ora la sperimentazione sarà legata appunto solo a questo piccolo sobborgo ma, naturalmente, l’idea è quella di allargare il servizio ad un’area molto più ampia. L’obiettivo, infatti, è quello di cercare di offrire servizi di intervento repentini che possano salvare vite umane e permettere allo stesso tempo ai soccorritori si operare con un sempre maggiore grado di sicurezza.

L’ideale è che in futuro la FAA rilasci autorizzazioni sempre meno restrittive che agevolino queste attività basate sulla tecnologia dei droni autonomi.

 

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