Specie in via di estinzione: l'apporto dei droniEsteri News 

Specie in via di estinzione: l’apporto dei droni

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I droni possono essere un valido aiuto per i ricercatori che studiano modalità di tutela delle specie in via di estinzione.

Grazie ai droni è infatti possibile andare a visionare con attenzione abitudini e comportamenti di molti animali, anche se si trovano in zone particolarmente isolate. Questi velivoli sono ottimali per lo studio della fauna marina in quanto riescono a seguirne gli spostamenti dall’alto. Le tipologie di droni subacquei sono invece ottimali per lo studio dei fondali.

Vi abbiamo già parlato in diversi articoli di come i droni possano essere utilizzati per seguire specie in vie di estinzione come per esempio le balene, leggete anche “Droni per analizzare le abitudini delle balene”.

Nuovi droni per lo studio delle specie in via di estinzione

Oltre alla raccolta di immagini sulle abitudini di vita delle specie in via di estinzione, i droni possono offrire anche dati più importanti. Ultimamente sono infatti stati creati nuovi modelli che sono di fatto dei veri e propri laboratori scientifici.

Esistono per esempio dei piccoli droni chiamati SnotBot che hanno un ruolo particolare nel monitoraggio delle balene. Si tratta di piccoli velivoli che volano attraverso il soffio del cetaceo e ne raccolgono dei campioni. I campioni raccolti contengono un’enorme quantità di dati tra cui DNA, informazioni ormonali o microbiomi.

Grazie al lavoro dei droni SnotBot quindi, gli scienziati possono avere importantissime informazioni su questa specie in via di estinzione che altrimenti non avrebbero potuto ottenere. Oltre alle balene, gli SnotBot possono seguire anche i delfini. Il loro intervento è decisamente non invasivo e non mette in pericolo la vita di questi animali.

L’organizzazione no profit Ocean Alliance, che ha a cuore la salute delle specie in via di estinzione, ha iniziato da tempo ad utilizzare i droni SnotBot. In passato si era anche avvalsa di un altro strumento molto particolare, il drone EarBot. Questo velivolo è in grado di raccogliere dati bioacustici sulle balene, permettendone un’analisi particolareggiata.

Insomma, ancora una volta i droni assumono un ruolo fondamentale per studiosi e ricercatori nel rispetto di flora e fauna.

 

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