Stress idrico: come gestirlo nei vigneti grazie ai droni
I droni svolgono un ruolo sempre più spesso attivo nella gestione dello stress idrico che spesso colpisce i vigneti.
Un importante progetto internazionale ha dimostrato come le immagini e i dati raccolti grazie all’ausilio dei droni possano essere realmente importanti per la gestione di questo problema. Ai nostri giorni, infatti, i cambiamenti climatici legati al surriscaldamento globale stanno avendo delle forti ripercussioni anche sulle gestione delle risorse idriche. L’Italia attraversa sempre più spesso alternanza di periodi di grande siccità e periodi di precipitazioni intense e violente.
Ecco quindi l’esigenza di progetti come quello di cui vi stiamo parlando, volti a comprendere come utilizzare al meglio le riserve d’acqua. Leggete “Carenza idrica: droni contro gli sprechi d’acqua”.
Non soltanto i vigneti ma, in generale, l’agricoltura soffre delle conseguenze legate allo stress idrico. L’apporto dei droni nello studio delle necessità di utilizzare l’acqua in modo consapevole per le coltivazioni sta prendendo sempre più piede. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Risorse idriche monitorate con droni a Singapore”.
Droni per gestire lo stress idrico
Il progetto che prevede l’utilizzo dei droni per la gestione dello stress idrico è stato battezzato DATI (Digital Agriculture Technologies for Irrigation efficiency). Si tratta di un’iniziativa coordinata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia, finanziata da Prima (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) e sostenuta dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea.
Le sperimentazioni hanno coinvolto diverse aziende partner site in Italia, Portogallo, Spagna, Francia e Marocco. L’obiettivo è proprio quello di sviluppare soluzioni di agricoltura digitale per ottimizzare l’irrigazione e ridurre i consumi idrici del 15-20% rispetto ai metodi tradizionali. I droni, le immagini satellitari e altri tecnologie sono alla base di questo innovativo progetto.
DATI si è rivolto nello specifico all’analisi delle situazioni delle viti per capire come gestire e monitorare lo stress idrico cui sono soggette. Grazie ad interventi irrigui programmati si possono raggiungere queste finalità in maniera semplice ed efficiente. I droni impiegati dispongono di sensori multispettrali e termici.
Grazie ai primi è possibile raccogliere importanti informazioni sui indici vegetativi e quindi sullo stato di salute delle piante. Grazie ai secondi, invece, si può comprendere direttamente se la pianta sta subendo un’irrorazione eccessiva o se si trova invece in condizioni di deficit d’acqua.
I droni sono quindi di fatto un ottimo strumento per capire il livello di stress idrico cui è sottoposta una coltura. Sulla base dei dati raccolti si può quindi pianificare un apporto di acqua molto più mirato ed efficiente. Un risultato non da poco che aiuta la gestione delle riserve idriche così altalenanti in questi ultimi anni anche nel nostro paese.