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Carenza idrica: droni contro gli sprechi d’acqua

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I droni diventano strumenti utili per evitare sprechi d’acqua in agricoltura in un momento dove la carenza idrica è un vero flagello. In questi ultimi tempi, infatti, i cambiamenti climatici stanno incidendo pesantemente sulle colture.

La scarsità di neve sulle montagne di questo inverno e della pioggia del periodo estivo si tramutano sicuramente in scarsità di acqua. Sarà quindi particolarmente difficile per gli agricoltori gestire questa emergenza e garantire che le proprie colture non soffriranno e saranno produttive.

L’utilizzo dei droni può essere quindi di grande aiuto. Questi velivoli sono infatti utili sia per rilevare la salute delle colture che, eventualmente, per irrorare acqua in modo mirato.

Oltre alla gestione della carenza idrica, i droni sono sempre più spesso utilizzati in agricoltura. Ve ne abbiamo largamente parlato in altri articoli, leggete anche “Rete idrica: controllo delle perdite con droni”.

Droni contro la carenza idrica

Ecco quindi che la tecnologia diventa un utile strumento per combattere le conseguenze della carenza idrica. Gli agricoltori possono infatti utilizzare per raccogliere immagini sullo stato di salute delle piante.

Le camere a infrarossi e i sensori termici potranno facilmente rilevare la temperatura fogliare. Questo dato permetterà di individuare le zone in cui sarà necessario un maggior apporto di acqua. In questo modo si potrà diffondere il prezioso liquido solo in aree specifiche, limitando il più possibile sprechi. Leggete “Spreco di acqua: droni con sensori per evitarlo”.

Oltre alla gestione della carenza idrica, i droni possono essere utili anche per distribuire concimi o sostanze utili alla crescita delle colture. Considerando poi che i dati e le mappe ottenute dai droni possono essere facilmente consultate anche da smartphone, il loro utilizzo è molto più accessibile di quanto si creda.

Occorre quindi diffondere la coltura dell’innovazione con maggior capillarità per garantire una maggiore efficienza e produttività dei campi coltivati. In questo senso il nostro paese deve ancora acquisire fiducia in questi strumenti, come già avviene in altre parti del mondo come Israele o l’India.

 

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