Viticoltura eroica: i droni sarebbero di aiuto
I droni potrebbero essere di grande aiuto nella gestione della viticoltura eroica, cioè per quei vitigni su terreni con pendenze importanti. Questo tipo di colture necessitano infatti di un grande quantitativo di mano d’opera e operazioni particolarmente faticose. In Italia sono presenti circa 14.000 ettari di vigneti su terreni con pendenze superiori al 30%, altitudini maggiori di 500 metri dal livello del mare o presenza di terrazzamenti.
L’impiego del drone nelle attività di viticoltura sarebbe sicuramente un grosso aiuto. Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di queste importanti attività, leggete anche “Malattie delle viti curate con i droni”.
Droni a supporto della viticoltura eroica
Per le sue caratteristiche, la viticoltura eroica è particolarmente difficile da praticare e spesso può esporre gli operatori a rischi e possibilità di contaminazione con i prodotti fitosanitari utilizzati nel vigneto. Di conseguenza l’utilizzo dei droni a sostituzione delle attività umane potrebbe veramente essere di grande supporto.
Purtroppo però in Italia esiste un problema di natura legislativa nell’impiego dei droni nei vigneti e quindi anche nella viticoltura eroica. Infatti i droni vengono equiparati ai classici mezzi aerei e quindi per legge vietati. Infatti attualmente il decreto legislativo 1044 n. 150/2012 vieta l’impiego dei velivoli nei trattamenti fitosanitari. Originariamente lo si era pensato per l’impiego degli elicotteri, pare quindi assurdo applicarlo anche ai droni. Viste però le palesi differenze con gli elicotteri, gli operatori del settori sperano in una deroga al divieto, così come è accaduto in Francia per esempio.
Proprio per indurre le autorità a valutare questa deroga, la Fondazione Fojanini, centro di ricerca in provincia di Sondrio, ha svolto diversi test di utilizzo dei droni in viticoltura eroica. Per questi test hanno simulato un vigneto composto da fili con appese cartine idrosensibili per valutare l’efficacia di bagnatura del drone. In questo modo si riuscirebbe a dimostrare l’utilità del drone nella distribuzione di agrofarmaci. Il drone impiegato in queste simulazioni è il drone Agras T16 della DJI, (Leggete anche “Dji Agras T20 il nuovo drone agricolo”) che sarebbe particolarmente adatto anche in situazioni di viticoltura eroica.
Pare però che la bozza del nuovo Pan, il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, apra uno spiraglio. Viene infatti confermato il divieto ma pare si possa quantomeno iniziare con attività sperimentali di impiego del drone per i due anni successivi all’entrata in vigore del Pan. Vedremo cosa accadrà successivamente alle sperimentazioni.